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SULMONA – Si rompe la Tac e gli utenti sono costretti ad andare a Popoli o, nella peggiore delle ipotesi, ad Avezzano. Si tratta di un film già visto per l’ospedale di Sulmona con il macchinario questa mattina che è andato di nuovo in tilt a discapito degli utenti che avevano prenotato la prestazione sanitaria e sono stati costretti a rinunciare o a cambiare nosocomio all’ultimo minuto. E’ l’ennesimo caso che si verifica al presidio ospedaliero di Sulmona che riaccende il malcontento anche del Tribunale per i diritti del Malato che in più di un’occasione, grazie al compianto Edoardo Facchini, aveva ribadito la necessità di una riparazione completa e definitiva onde evitare il ripetersi del disservizio. Ma così non è stato. Oggi tocca all’avvocato Catia Puglielli far valere le ragioni degli utenti. Poco fa è partita una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’azienda sanitaria Rinaldo Tordera dove si chiede “in quanto tempo sarà ripristinato il macchinario e come mai gli episodi si ripetono con frequenza nonostante la riparazione”. Ma la Puglielli fa riferimento anche ai disagi che qualche settimana fa sono subentrati nel reparto di radiologia con il blocco delle prestazione per l’ecocolordoppler. Anche in quel caso gli utenti, a volte anche dopo un anno o due anni di attesa, sono stati rispediti a casa. Il Tdm chiede più attenzione all’erogazione dei servizi e al funzionamento dei macchinari perché è proprio su queste due prerogativa che si gioca l’attrattiva di un nosocomio.

Andrea D’Aurelio

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