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SULMONA – Troppo tempo per l’applicazione del braccialetto elettronico e il Gip del Tribunale di Sulmona, Giorgio Di Benedetto, revoca la misura cautelare disposta dal Tribunale del Riesame e concede gli arresti domiciliari a S.D.L, il sulmonese arrestato nelle scorse settimane dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di via Sallustio, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario sotto la guida del Vice Questore aggiunto Francesca La Chioma, nell’ambito dell’inchiesta sul blitz all’ex centro di accoglienza per richiedenti asilo. Il sulmonese assieme a N.S, ancora in carcere, deve rispondere della pesante accusa di tentato omicidio con l’aggravante razziale. Come anticipato da Onda Tg il Tribunale del Riesame aveva già applicato una misura cautelare meno afflittiva per il giovane che dal carcere di Pescara, dove è stato rinchiuso per settimane, avrebbe dovuto scontare gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, il dispositivo che monitora i movimenti dell’arrestato e lotta contro l’evasione. Ma per il rilascio del braccialetto si prevedono tempi abbastanza lunghi. Dai venti ai trenta giorni, lasso di tempo che non avrebbe garantito l’esecuzione dell’ordinanza del Riesame. S.D.L. era stato infatti trattenuto in carcere nelle more dell’applicazione del dispositivo. Ma l’avvocato Alberto Paolini, ha presentato un ricorso d’urgenza al Gip Giorgio Di Benedetto, chiedendo la revoca di quella misura. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari senza il braccialetto elettronico, rigettando l’istanza di revoca degli arresti e di remissione in libertà.  Il sulmonese dopo quasi un mese torna nella sua abitazione ma non in libertà. Il 18 settembre inizieranno gli accertamenti peritali che dovranno stabilire se il colpo inferto al giovane gambiano, nel corso dell’irruzione all’ex centro di accoglienza del 12 giugno scorso, poteva uccidere o meno. La prima udienza presso il Tribunale di Sulmona è fissata per il 6 dicembre prossimo.

Andrea D’Aurelio

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