banner
banner

SULMONA – La tessera sanitaria non può essere bloccata senza che agli utenti non viene almeno notificata la decisione dell’azienda. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ricorre in Cassazione, ultimo grado di giudizio, dopo che anche la Corte d’Appello ha dato ragione a una donna del posto che aveva presentato ricorso al Tribunale per i diritti del Malato contro la Asl 1 per il blocco della tessera sanitaria. Una vicenda che risale al 18 giugno del 2014 quando il giudice del lavoro accolse il ricorso della sulmonese dopo che si era presentata allo sportello del Cup per richiedere luna prestazione sanitaria e scoprì che la sua tessera risultava bloccata. Lì è cominciata tutta la trafila burocratica. Prima il ricorso accolto dal giudice di previdenza. Poi la sentenza a favore della donna emessa dal Tribunale di Sulmona in composizione collegiale e poi quella della Corte d’Appello. La Asl ora manda tutto in Cassazione. “In tutti i casi in cui gli utenti si recano nello sportello del Cup e scoprono morosità di cui non erano a conoscenza, il blocco della tessera risulta nullo”- spiega l’avvocato del Tdm Catia Puglielli da sempre in prima linea sui casi delle tessere sanitarie bloccate. Il caso nell’aprile dello scorso anno, sempre grazie al Tdm, finì sul tavolo del Ministero della Salute. Sono migliaia gli accertamenti avviati in tutta Italia da Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate, col rischio di cause penali su dichiarazioni ritenute false per ottenere le esenzioni ticket per esami e visite mediche. Le irregolarità contestate si riferivano all’articolo 316 ter del codice penale, che impone, per indebita elargizione di prestazioni, sanzioni amministrative da un minimo di 5mila e 164 euro a un massimo di 25mila e 822 euro. Multe salatissime, che però non potranno superare il triplo della cifra dovuta all’Asl. Con la sentenza della Corte d’Appello riguardo la vicenda che vede protagonista la donna di Sulmona il Tdm ottiene un altro punto a favore.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento