banner
banner

SULMONA – Per una visita endocrinologica? Torni ad aprile del 2019. Non ci voleva credere una donna di Sulmona che si era recata al Cup per prenotare la prestazione sanitaria e solo ieri, controllando la ricevuta di prenotazione, è tornata indietro, pensando o sperando che si trattasse di un errore. E invece no. La visita endocrinologica, finalizzata alla cura della tiroide di hashimoto, è stata fissata per il giorno 11 aprile 2019. La richiesta è stata formalizzata il 22 gennaio 2018. Un anno e due mesi di attesa. Tanto è bastato per scatenare la rabbia della donna che non riesce ancora a credere come, per accedere a tale prestazione, occorra tutto questo tempo. “Alla faccia della prevenzione”- interviene la donna- “rileggendo la prenotazione pensavo si trattasse di un errore e così sono tornata al Cup e lì ho avuto la conferma”. Nessun errore di stampa. E’ proprio così. D’altronde non sono pochi i casi che rimbalzano agli onori della cronaca di lunghe liste d’attesa con gli utenti che, laddove è possibile, preferiscono altri nosocomi a quello peligno pur di accorciare i tempi. Un modus operandi che va corretto in fretta. Nel momento in cui si parla di rilancio dell’ospedale di Sulmona ben venga discutere sulla classificazione ma, alla luce degli ultimi episodi, non basta. C’è bisogno innanzitutto di ridurre le liste d’attesa onde evitare la disaffezione degli utenti verso il presidio.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento