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SULMONA – La procura del Tribunale di La Spezia ha chiesto e ottenuto un incidente probatorio teso a stabilire le cause che hanno portato alla morte di Giuseppe Colabrese, il sulmonese di 27 anni ritrovato morto lo scorso mese di ottobre in un bosco di Cerri di Arcola, vicino alla Spezia. Nella vicenda è indagato per omicidio volontario e spaccio di sostanze stupefacenti l’amico del giovane ucciso, Francesco Del Monaco anche lui di Sulmona. La procura di La Spezia vuole in questo modo cristallizzare la prova per poterla utilizzare direttamente nel processo. L’esame è stato disposto dal Gip Marta Perrazzo e affidato al professor Francesco Ventura, docente di Medicina legale dell’Università di Genova. Il perito ha 90 giorni di tempo per stabilire le cause della morte di Colabrese, la data del decesso e le eventuali concause. Un esame che è già stato effettuato subito dopo il ritrovamento del cadavere, avvenuto nel mese di ottobre dello scorso anno dal quale era emerso che il giovane era stato ucciso con un colpo alla testa. All’epoca non c’era ancora nessun sospettato e proprio per evitare una possibile riesumazione del cadavere nel corso del processo, la procura ha deciso di cristallizzare la prova visto che saranno presenti agli esami peritali, anche i legali e i periti di Francesco Del Monaco, al momento unico indagato dell’omicidio di Giuseppe Colabrese. È da quasi un anno, infatti, che i genitori della vittima aspettano la restituzione del corpo per dare una degna sepoltura al figlio. (Red)

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