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SULMONA – Tre cadute nell’area del nuovo ospedale nel giro di quattro giorni. Un report che ha spinto il Tribunale dei diritti del Malato a chiedere accertamenti e verifiche alla Asl in merito al percorso da effettuare per raggiungere il nuovo nosocomio e il pronto soccorso. Un lungo giro che talvolta disorienta gli utenti e può creare qualche problema ai soggetti più deboli, soprattutto agli anziani e ai disabili. La prima caduta si è registra sabato scorso, nei pressi dell’ingresso di via Montesanto che porta al nuovo pronto soccorso. Protagonista dell’incidente di percorso è stato un pratolano che avrebbe inciampato sul gradino che si trova alla fine del marciapiede. Dopo la caduta è scattata la protesta che è rientrata solo grazie all’intervento dei Carabinieri, allertati dal personale della struttura. L’uomo, che si stava recando al nosocomio per accompagnare la sorella, si è fatto refertare e ha rimediato escoriazioni allo zigomo e al naso. Una scena simile si sarebbe verificata poco più tardi come hanno segnalato a Onda Tg alcuni utenti in fila al pronto soccorso. A cadere è stata una donna del posto con la stessa dinamica. Un fuori programma che ha fatto meno rumore. Questa mattina, il terzo episodio, si è verificato davanti al nuovo ospedale. Un’altra donna si è fatta refertare rimediando un trauma contusivo. Insomma il bilancio delle cadute è tale da rimbalzare alle cronache. Il Tdm, per il tramite del suo coordinatore Catia Puglielli, ha effettuato un sopralluogo nell’area del nuovo ospedale al fianco delle nostre telecamere. Non per odor di polemica ma per non lasciare nulla al caso e per orientare gli utenti sul corretto percorso da effettuare. Per chi entra dall’ala vecchia di viale Mazzini bisogna seguire le strisce verdi che portano all’ex pronto soccorso e scendere di un piano fino a ritrovarsi davanti la camera ardente. Poi si segue la striscia rossa per recarsi al nuovo ospedale che si trova sulla sinistra e, ancora più avanti, si incrocia il pronto soccorso in via Montesanto. Qualche disagio, immedesimandoci in un utente disabile, si percepisce. Dal gradino che si trova alla fine del marciapiede al pronto soccorso alla grata per la raccolta delle acque. “Abbiamo segnalato il tutto all’assessore Verì e ora chiediamo accertamenti alla Asl soprattutto per il rispetto delle norme delle barriere architettoniche”- ha concluso la Puglielli.

Andrea D’Aurelio

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