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SULMONA – I disastri ambientali non sono finiti in Valle Peligna. Ieri è andata in scena un’altra domenica di fuoco. Sono tre gli inneschi che avrebbero provocato l’incendio in quel di Prezza. Sulla natura dolosa sembra non esserci alcun dubbio. Non sono stati ancora recuperati a differenza dei quattro rinvenuti sul Monte Morrone e consegnati nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Sulmona. Al momento gli inquirenti stanno seguendo una pista ben precisa ma le bocche, almeno per ora, restano cucite. Secondo il Procuratore Capo della Repubblica di Sulmona Giuseppe Bellelli sotto i roghi che sono divampati in ogni parte della vallata potrebbe esserci una mano unica. Sviluppi sulle indagini dei Carabinieri Forestali, soprattutto sull’incendio appiccato a Prezza, potrebbero esserci nei prossimi giorni. Intanto si studiano anche i tempi del piromane che sembra avere ritmi e abitudini costanti. Agisce di domenica nell’arco temporale che va dalle 14 alle 18. Proprio nel primo pomeriggio, ieri, è stato dato l’allarme a Prezza e una settimana fa, alle 17.40, cominciava l’incubo sul Monte Morrone. Per i Carabinieri Forestali potrebbe non trattarsi di una coincidenza. L’ironia della sorte infatti ha voluto che proprio di domenica, mentre la gran parte della popolazione riposa, il piromane agisce indisturbato.

Andrea D’Aurelio

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