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SULMONA – Lunedì si torna a Roma per parlare del destino dei quattro Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria, fra cui quello di Sulmona, mentre per la carenza di organico si minaccia la protesta. Il Palazzo di Giustizia torna l’osservato speciale in vista del nuovo summit romano e non solo. Lunedì prossimo, 21 ottobre, davanti all’Intergruppo Parlamentare Geografia Giudiziaria a palazzo Montecitorio saranno ascoltati i presidenti degli Ordini degli Avvocati e i presidenti dei Tribunali abruzzesi per affrontare la questione dei tribunali definiti “minori” e soppressi, tra cui Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, attualmente in regime di proroga fino al settembre 2021. L’incontro potrebbe rivelarsi decisivo alla luce dell’alleanza Cinque Stelle-Pd. Si spera in positivo per il territorio. Anche se riportare un risultato a casa non sarà facile. Nel frattempo l’assemblea dei dipendenti indetta due giorni fa da Cgil, Cisl e Cil, a Palazzo di Giustizia, ha di nuovo sollecitato l’attenzione da parte del Ministero di Giustizia sulla carenza di organico ( 18 unità), ricordando che la “situazione fattasi insostenibile è in chiara violazione dei diritti e doveri del personale e degli utenti, sebbene le disposizioni ministeriali per la soppressione dei Tribunali cosidetti minori hanno previsto il mantenimento delle piante organiche esistenti. Invece si assiste da tempo ad una lenta ma costante emorragia di personale, che non viene poi sostituito, così da provocare disagi gravi per il funzionamento degli uffici”. I sindacati ricordano anche che sono state ripetute le richieste al Ministero per dotare il Tribunale di Sulmona del personale necessario e richieste sono venute dallo stesso presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto. Promesse non ancora assecondate. E se la situazione non migliorerà le organizzazioni sindacali, unitamente ai dipendenti, si dicono pronte alla protesta.

Andrea D’Aurelio

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