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SULMONA – Inizierà il prossimo 4 giugno il processo per una coppia di esercenti di Sulmona, finiti nel mirino della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica, per l’inchiesta sui biglietti gratta e vinci “taroccati”. Entrambi sono stati rinviati a giudizio. E l’ipotesi di reato è proprio quella di truffa. Ma, per il tramite dell’avvocato del foro di Sulmona Alessandra Baldassarre, i due commercianti si difendono, spiegando che si tratta solo di un grosso equivoco. “In sostanza loro erano stati riforniti di biglietti gratta e vinci che apparivano graffiati e questo andava a riguardare anche i numeri”- spiega il legale dei due commercianti- chiarendo pure che “loro inizialmente non se ne sono resi conto tant’è che hanno messo in vendita la merce ma è stato un cliente a far notare ai miei assistiti che qualche numero era parzialmente visibile”. Da lì gli esercenti hanno scritto a Lottomatica perché ritirasse il plico dei biglietti abrasi. “Sono stati poi accantonati”- continua l’avvocato Baldassarre- “fino all’ispezione della Guardia di Finanza che è scattata per l’esposto presentato da un esercente concorrente. I miei clienti hanno consegnato il plico ai finanzieri e da quella attività non è emerso nulla di anomalo”. Il legale fa sapere anche che sul conto della coppia non c’è l’ingente somma di cui si parla e che nell’attività è stata registrata solo una vincita di mille euro nel 2016. Una versione dei fatti completamente diversa da quella fornita dall’accusa che parla invece di biglietti abrasi che avrebbero consentito ai due commercianti di mettere in vendita solo quelli non vincenti e tenere per loro i restanti. Ora i due dovranno affrontare il processo.

Andrea D’Aurelio

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