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RAIANO – Un imprenditore indagato per il reato di truffa aggravata e i conto correnti di due società sequestrati. Questo il risultato di una complessa indagine potata avanti dai carabinieri di Raiano che hanno scoperto una truffa in danno della Regione Abruzzo, riguardo la ricezione di contributi per l’incremento dell’occupazione. Stando alla ricostruzione dei militari, nel 2012 la Direzione Politiche Attive del Lavoro della Regione Abruzzo predisponeva un progetto denominato POFSE Abruzzo 2007-2013 “Lavorare in Abruzzo 3” attivando un servizio pubblico per l’accesso agli incentivi ai datori di lavoro o alle imprese finalizzati all’incremento dell’occupazione. Le indagini dei carabinieri hanno evidenziato che nel gennaio del 2013 il legale rappresentante di due società locali ha inoltrato due domande di partecipazione (una per ciascuna società) per l’assunzione a tempo indeterminato di 15 lavoratori ‘full time’ (per 40 ore settimanali) per ciascuna società, avanzando relativa richiesta di finanziamento. Le assunzioni dovevano essere effettuate, a pena di decadenza, entro 60 giorni a decorrere dalla comunicazione di ammissione al finanziamento, cosa che poi è avvenuta nel marzo del 2014. Dalle attività di indagine dei militari è emerso che fino al mese di settembre 2014 nessuna delle 30 persone indicate nella richiesta di finanziamento era stata assunta e che nell’aprile 2015 (oltre i termini di decadenza) risultavano assunti solo 3 giovani presso una delle due società e 4 presso l’altra. I carabinieri hanno accertato anche che i 7 lavoratori complessivamente assunti svolgevano mansioni diverse da quelle indicate nel bando e che l’indagato, che si era impegnato ad assumere solo soggetti con disoccupazione da almeno 24 mesi (al fine di ottenere il massimo del finanziamento) aveva assunto solo 3 lavoratori (dei 7 assunti in totale). I riscontri sull’avvenuta erogazione del finanziamento, la scadenza dei termini per le assunzioni (previsti a pena di decadenza del beneficio), la non corrispondenza tra la qualità dei lavoratori da assumere e quelli assunti (limitatamente a 4 assunzioni) e la mancata assunzione del numero di lavoratori indicato nelle istanze, ha permesso alla Procura della Repubblica di Sulmona di disporre il sequestro preventivo delle somme depositate sui conti correnti intestati alle due società, pari a centomila euro, e di quelle depositate su ogni altro eventuale conto corrente aperto sul territorio nazionale.

A.D.A.

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