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SULMONA – “Impegnare il sindaco e l’amministrazione attiva ad adottare un intervento urgente presso il governo nazionale e presso i parlamentari del territorio affinché venga ripristinata e garantita la funzionalità dell’ufficio speciale ricostruzione fino alla nomina del nuovo titolare”. E’ quanto prevede la mozione di Alleanza per Sulmona che domani sarà discussa in Consiglio Comunale. “Il vuoto che si è creato ai vertici degli uffici speciali per la ricostruzione rischia di ripercuotersi pesantemente anche sul comune di Sulmona e sui comuni vicini, in particolare per quanto riguarda l’USRC (ufficio speciale ricostruzione comuni del cratere) dal quale dipendono anche le procedure autorizzative e i pagamenti degli stati di avanzamento dei lavori relativi ai progetti post sisma 2009 degli edifici cittadini”- fa notare il capogruppo, Mauro Tirabassi, spiegando che “secondo una stima attendibile la completa funzionalità degli uffici non verrà ripristinata prima del prossimo aprile; infatti le commissioni preposte alla valutazione dei curricula dei professionisti interessati alla nomina sono state costituite da qualche settimana fa e solo nei giorni scorsi hanno avviato la loro attività. La situazione che si è creata è paradossale, in quanto la scadenza dell’incarico del dirigente preposto, avvenuta lo scorso 30 ottobre, era nota da tempo ma nulla è stato fatto dal governo nazionale per evitare questa situazione di stallo. I rappresentanti degli ordini professionali e delle aziende del comparto edile hanno da settimane lanciato l’allarme per una situazione che sta diventando giorno dopo giorno insostenibile per una inqualificabile negligenza delle istituzioni nazionali, con la conseguenza, se la situazione non si sbloccherà in tempi rapidissimi, che molti cantieri dovranno sospendere i lavori mentre altri non si inizieranno affatto”. Per Tirabassi “inevitabili saranno le ripercussioni sulla situazione finanziaria delle aziende che non potranno più fare fronte agli impegni verso i propri fornitori e i propri dipendenti”. Da qui la mozione in Consiglio.

Andrea D’Aurelio

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