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ROMA – E’ un fatto. Tutti i governi appena prendono possesso degli scranni in palazzo Chigi, si sentono in dovere di “mettere mano” alle pensioni.
I pensionati ricordano dolorosamente la riforma introdotta dal Governo Monti che portò al blocco della perequazione delle pensioni per gli anni 2012 – 2013, ma poi prorogato con la legge di stabilità anche per il 2014 e poi nel 2015, proseguito poi ancora dal Governo Renzi che disattese di fatto, sotto il profilo giuridico e costituzionale, la sentenza della Corte Costituzionale. Il rimborso effettuato ai pensionati fu veramente irrisorio.
Come si ricorderà, organi di stampa titolarono:”Nuovo furto sulle pensioni” o addirittura “Rapina nei confronti dei pensionati”.
E’ continuato e continua dunque l’impoverimento delle famiglie dei pensionati: il costo della vita aumenta e le pensioni restano ferme.
Bene ha fatto la nostra Segreteria Nazionale del S.A.PENS. – ORSA a presentare ricorso alla Corte Europea: “per il ripristino della perequazione su tutte le pensioni; la riduzione del carico fiscale sulla previdenza; la separazione della previdenza dall’assistenza; la difesa delle pensioni di reversibilità come prestazione previdenziale e non assistenziale; il rilancio delle pensioni pubbliche contro la privatizzazione della previdenza.”
Ma quali sono le intenzioni, in fatto di pensioni, dell’attuale Governo targato M5s e Lega ? Un governo che nasce tra mille difficoltà, sorretto da una maggioranza costituita da un contratto fra due partiti o movimenti che partono da ideologie molto diverse.
Il governo M5s-Lega pare intenda procedere nel più breve tempo possibile alla modifica della riforma delle pensioni la c. d. Riforma Fornero per avviare un nuovo indirizzo denominato “Quota 100”.
Non è stata citata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo discorso programmatico, ma la riforma Fornero resta al centro del percorso sancito dal “contratto” di governo.
I nodi da sciogliere, tra Lega e M5S, per il superamento delle regole previdenziali in vigore, sono numerosi. Prima di arrivare alle nuove anzianità definite “quota 100” con un minimo di 64 anni e non più di 3 anni di contribuzioni figurativa, o “quota 41” che si applica a prescindere dall’età, bisogna per esempio decidere se le future pensioni a requisiti ridotti saranno ricalcolate o meno con il “contributivo” ragguagliato ai coefficienti di trasformazione, a 64 anni. Proprio quest’ultima opzione, infatti, che prevede una penalizzazione sull’assegno finale, rientra nello schema messo a punto dagli esperti della Lega, un meccanismo che potrebbe garantire il rispetto del target dei 5 miliardi l’anno di maggiore spesa previdenziale annunciata.
Si tratta di un obiettivo prioritario, come ha ribadito il neo ministro del Lavoro Luigi Di Maio, almeno per quanto riguarda il sistema pensionistico, in perfetta sintonia col collega della Lega ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Nel contratto di governo, forse questo, come contratto, un assoluta novità nelle legislature italiane, si parla ripetutamente della soluzione “Quota 100”.
“Applicheremo la misura Quota 100 – continua a ripetere il leader del M5s Luigi Di Maio – per superare la legge Fornero”.
Oggi si parla di superamento, ma in campagna elettorale si era ripetutamente parlato di abolizione. Staremo a vedere.
Di Maio però, unitamente a Salvini continua a non fornire dettagli della riforma e sui tempi di realizzazione degli interventi in materia previdenziale.
La riforma, presumibilmente potrebbe vedere la luce dopo la stagione estiva.
Nel contratto di governo, sempre nel settore pensionistico, si parla anche di “Quota 41” un espediente per garantire la pensione ai lavoratori precoci o meglio la possibilità di andare in pensione con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica.
Secondo i piani governativi tale riforma dovrebbe costare intorno ai 5 miliardi l’anno.
Di diverso avviso, però, i vertici dell’INPS secondo i i quali, in alcune dichiarazioni rese alla stampa, la spesa sarebbe di oltre 14 – 15 miliardi. A chi credere ? Vedremo.

Gaetano Trigilio

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