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SULMONA – Se per una visita endocrinologica alla tiroide ci vogliono dai 14 ai 24 mesi anche per un ecodoppler bisogna attendere un anno. Continuano i malumori degli utenti per le lunghe liste d’attesa all’ospedale di Sulmona. Dopo la denuncia partita da due donne che hanno protestato contro i tempi biblici di una sanità che non riesce a stringere la mano ai pazienti, è un’altra donna che fa notare come alla sua richiesta di un ecodoppler dal Cup di Sulmona hanno fissato la prestazione sanitaria un anno dopo. Era quella la prima data utile. E’ un susseguirsi di polemiche e segnalazioni che non fanno altro che aumentare la disaffezione degli utenti verso il nosocomio. Una tendenza che va ribaltata in fretta se si vuole continuare a parlare di rilancio dell’ospedale di Sulmona. D’altronde non sono pochi i casi che rimbalzano agli onori della cronaca di lunghe liste d’attesa con gli utenti che, laddove è possibile, preferiscono altri nosocomi a quello peligno pur di accorciare i tempi. Un modus operandi che va corretto in fretta. Ben venga discutere sulla classificazione dei singoli presidi ospedalieri ma, alla luce degli ultimi episodi, non basta. C’è bisogno innanzitutto di ridurre le liste d’attesa. Una sanità più rapida e vicina alle necessità dei pazienti è il primo biglietto da visita.

Andrea D’Aurelio

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