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SULMONA – Al giudice ha dichiarato di essersi allontanato da casa per prendersi un caffè al bar del Circolo Bocciofilo. Ed è così che per S.M., un 28 enne originario di Latina ma domiciliato a Civitella Alfedena, è arrivata ieri la condanna del Tribunale di Sulmona a un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Quella voglia di caffè insomma gli è costata cara. Evidentemente il giovane non si accontentava del caffè che poteva prepararsi tranquillamente in un’abitazione del paese, dove era ristretto agli arresti domiciliari, ma voleva assaporare la fragranza di quello preparato dal bar. Peccato che l’arbitrario allontanamento da casa lo ha fatto finire sotto processo con l’accusa di evasione. Era il 15 aprile 2014. L’uomo si trovava a Civitella Alfedena per scontare una detenzione domiciliare, effetto di una condanna definitiva per maltrattamenti in famiglia. Dal racconto reso dagli avventori del bar ai Carabinieri della locale stazione, il 28 enne dopo essersi tolto lo sfizio del caffè, avrebbe fatto anche altro. In quel pomeriggio sarebbe nata una forte discussione con alcuni soci-clienti del centro a tal punto che si è reso necessario l’intervento dei militari che hanno arrestato il giovane, in flagranza di reato, per evasione. L’uomo sarebbe anche venuto alle mani tant’è che gli avventori in un primo momento avevano intenzione di sporgere denuncia per lesioni. Poi hanno desistito. Gli stessi Carabinieri hanno riferito che il 28 enne aveva dato in escandescenza. Il processo è andato avanti per evasione e il difensore di fiducia, l’avvocato Giovanna Di Giannatonio, ha insistito proprio sulle condizioni del giovane al momento del fatto, visto che nemmeno i Carabinieri ricordavano se in quel preciso istante il 28 enne, ad esempio, era ubriaco. Per il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, la condotta di S.M. ha configurato proprio l’evasione tant’è che il 28 enne si è beccato la condanna a un anno di reclusione. Tutta colpa del caffè verrebbe da dire. Almeno per restare fedeli alla sua dichiarazione.

Andrea D’Aurelio

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