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SULMONA – La commissione è stata convocata nonostante il gruppo consiliare del Pd fosse ancora monco di un consigliere comunale e il conseguente atto licenziato riporta l’assegnazione di tre voti al rappresentate dem Bruno Di Masci. Per la consigliera comunale non iscritti, Elisabetta Bianchi, quel documento approvato in commissione è di dubbia legittimità e sarà ora sottoposto al vaglio di tutti gli organi competenti per la valutazione del caso, in primis alla Prefettura dell’Aquila. La commissione finanze e bilancio, presieduta da Andrea Ramunno, ha dato il via libera lo scorso 1 ottobre al bilancio consolidato, approvato oggi in Consiglio Comunale. Nel verbale di commissione, letto da Ramunno in aula, vengono attribuiti tre voti al consigliere Di Masci che rappresentava il Pd anziché due. Il consigliere Fabio Ranalli aveva già presentato le sue dimissioni e non poteva essere rappresentato in commissione come pure Claudia Fauci, la seconda dei non eletti subentrata, si è insediata solo oggi con la surroga e la dichiarazione di appartenenza. Sempre in data odierna il Consiglio ha proceduto alla modifica dei gruppi. Per la Bianchi quindi quella commissione non poteva essere convocata come pure al Pd doveva essere assegnato un voto in meno. Per il Comune si tratta di “un errore formale e non sostanziale” e si applica il principio di resistenza dell’atto. Ora sarà la Prefettura a decidere. Il bilancio intanto è passato in Consiglio non senza polemiche. All’attacco è andato soprattutto Mauro Tirabassi, accusando Cogesa di poste improprie fissate nel bilancio con crediti svalutati. Pronta la replica dell’assessore alle partecipate, Stefano Mariani, che ha ricordato come quel bilancio sia stato validato dal vaglio di società di revisione e collegio dei revisori dei conti, sebbene con le criticità che lo stesso assessore ha esposto. Pingue però ha puntato l’attenzione su questioni in sospeso, come l’affidamento della gestione in house e dei rapporti da rendere più chiari tra Cogesa e Comune. Il vero retroscena però è la discussione che ha visto protagonisti il sindaco, Annamaria Casini e il consigliere comunale Andrea Ramunno avvenuta ieri nel vertice di maggioranza. Il sindaco ha disertato oggi la seduta per problemi di salute, esibendo per sms il relativo certificato medico. Ma dietro quel “malore” potrebbe esserci l’ordine del giorno che Ramunno voleva presentare in Consiglio, nonostante l’interrogazione a cui doveva rispondere il sindaco. Alla fine sui miasmi delle Marane nessuno ha risposto e né tantomeno è stata accettata la domanda di attualità della consigliera Salvati che al prossimo Consiglio presenterà una mozione non senza disappunto e dispiacere per “un’altra ingiustizia”.

Andrea D’Aurelio

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