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SULMONA – Una foto per tutti i nati degli ultimi anni nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sulmona. In attesa delle decisioni ministeriali, che non sono affatto scontate, il punto nascita peligno continua a vivere ed operare nella sua quotidianità, rivelandosi strategico e decisivo in un territorio orograficamente svantaggiato, come è accaduto nei mesi scorsi con le due gemelline nate con parto precipitoso in diciotto minuti. Ma il personale del reparto getta il cuore oltre l’ostacolo, programmando una serie di iniziative per il periodo natalizio, proprio per far respirare un clima di allegria e vitalità in un punto nascita sempre in affanno per il suo futuro. In collaborazione con l’Associazione Metamorphosis, presieduta dall’Avvocato Luisa Taglieri, il comparto materno-infantile organizzerà all’interno del reparto, dall’8 dicembre 2019 al 3 gennaio 2020, l’evento artistico: “L’Arte è naturalità ” o “MaterNATALità”. Un’interessantissima mostra di quadri ispirati al miracolo della vita e realizzati da eccezionali artisti del calibro di: Nunzio Di Placido, Simona Lo Criti, Barbara Lo Criti, Loreta Almonte, Anna La Vella e Lino Alviani. Durante la kermesse artistica verrà dedicato un intero pomeriggio ai veri protagonisti del Natale, tutti i bambini nati in questi anni presso il presidio ospedaliero di Sulmona, che grazie alla preziosa collaborazione dei clown della Cooperativa Sociale Fantacadabra, potranno essere singolarmente fotografati da professionisti d’eccezione assieme a Babbo Natale ed ai suoi magici elfi. Nel 2019, fino a metà novembre, si sono registrati 188 parti nel punto nascita peligno. Ancora troppo pochi rispetto ai 500 annui, soglia minima fissata nel decreto Lorenzin. Ma in un territorio con un’orografia complessa non sono i numeri che dovrebbero contare. Si ricorderà l’inchiesta di Onda Tg che lo scorso anno si immedesimò in una partoriente che doveva raggiungere il nosocomio più vicino, in caso di cancellazione del punto nascita peligno. Il nostro viaggio simbolico partiva da Campo di Giove per arrivare a Chieti. Cronometro alla mano, in condizioni atmosferiche agevoli e senza percorrere l’autostrada, abbiamo impiegato 75 minuti. Troppi per una vita umana che deve venire alla luce, a maggior ragione in caso di emergenza. La Regione Abruzzo dovrà quindi formalizzare la richiesta di deroga. Fonti vicine alla maggioranza regionale confermano che si sta lavorando per classificare il presidio ospedaliero di Sulmona come nosocomio di primo livello, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, proprio in funzione della scelta di mantenere e potenziare il punto nascita. I due percorsi sono, in verità, completamente diversi. Se per il primo caso qualche spiraglio c’è, per il punto nascita bisogna che il Ministero accordi di nuovo la proroga. Ma nulla, al momento, è stato ancora formalizzato. E si sa che, in politica, alla fine contano le carte. Il reparto intanto batte un colpo. Non resta a guardare i “piani alti” e nè attende le decisioni. Il punto nascita c’è ed è aperto.

Andrea D’Aurelio

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