SULMONA – Non è certamente la notizia dell’ultimo minuto, soprattutto perché anticipata da Onda Tg nei giorni scorsi, ma l’ingresso del Pd come ultima ancora di salvataggio per la Giunta Casini è ormai cosa certa. Ieri c’è stata l’approvazione all’unanimità nel direttivo del partito e domani sarà il giorno della verità in aula Consiliare, nell’incontro informale convocato dal sindaco Annamaria Casini. Il patto di fine mandato si baserebbe su almeno tre punti programmatici: riorganizzazione della macchina amministrativa, edilizia scolastica ed emergenza abitativa. Fra oggi e domani saranno decisi anche i nomi dei quattro assessori che- almeno stando ad indiscrezioni- due saranno di nomina dei supporter della Casini e due del Pd, forse figure tecniche, anche se parlare di giunta di salute pubblica è ormai fuori luogo visto che dovrebbe essere solo il Pd ad appoggiare quel che resta della maggioranza originaria che faceva parte della coalizione civica “Noi per Sulmonaâ€. Si sa che in politica, come del resto nella vita, tutto può succedere. Ma il caso Sulmona ha sempre dell’incredibile o quantomeno è sui generis. Annamaria Casini e Bruno Di Masci, competitor nella campagna elettorale del 2016, si ritrovano ora insieme per traghettare la città a fine mandato anche se la chiusura dell’era Casini non è detto che coinciderà con la scadenza naturale della consiliatura. Si parla di un accordo per sette mesi, il tempo di far recuperare la centralità politica al Pd e sperare che il vento del consenso elettorale si sposti da destra a sinistra. Ma per il Pd la sfida non si annuncia affatto semplice. Soprattutto sul fronte della riorganizzazione della macchina amministrativa che è una grande incompiuta di questa amministrazione. In quasi tre anni ancora si viene a capo. E negli ultimi dieci mesi la delega è stata gestita dal sindaco. Sarà il punto cruciale sul quale il Pd ma anche la Casini e i consiglieri dell’ex maggioranza ( almeno ora) si giocheranno la propria credibilità . Quanto alla Giunta il Pd farà di tutto per chiedere la rimozione di quattro assessori, nonostante l’accelerata sul fronte dell’edilizia scolastica del vice sindaco Nicola Angelucci. Mentre dall’attuale esecutivo si salverebbe Stefano Mariani, come assessore al bilancio. E pensare che Casini e Di Masci sono stati acerrimi avversari in campagna elettorale. Addirittura prima del ballottaggio fu proprio Di Masci a querelare la Casini per alcune dichiarazioni rese da quest’ultima sul piano sanitario regionale e sul ruolo che il consigliere Pd ed ex sindaco ricopriva all’interno dello staff dell’ex assessore regionale alla sanità , Silvio Paolucci. Poi la Casini, quella notte del 20 giugno 2016, entrò in Comune con tanto di ingresso trionfale, rilasciando la sua prima intervista da sindaco e dichiarando con soddisfazione di “aver girato paginaâ€. Ora, entrambi, dovranno lavorare insieme. Per l’ex consigliere comunale, Mimmo Di Benedetto, si tratta di un inciucio. Per Di Benedetto il Pd “sosterrà un sindaco che alle elezioni appena chiuse non si è fatto scrupolo di tradire il suo mandato elettorale schierandosi con il centrodestra. E’ incredibile che oggi, il Pd sulmonese, che vede tra le sue fila l’ex competitor del sindaco (oggi consigliere) che non ha mai lesinato dure critiche alla Casini, si trovi a fare da salvagente all’attuale amministrazione “accordandosi†con l’ex assessore regionale, altrettanto responsabile dell’ormai inarrestabile declino di questo territorioâ€. Da qui l’invito alle dimissioni contestuali per tornare alle urne a maggio. Ma a Palazzo San Francesco è scattata la psicosi della firma. E, salvo nuove sorprese dell’ultimo minuto, l’era Casini andrà avanti con l’appoggio del Pd e con la Giunta “Casini-Di Masciâ€.
Andrea D’Aurelio