SULMONA – L’ex numero due del Consiglio superiore della Magistratura si dice possibilista sulla sua candidatura alla Presidenza della Regione Abruzzo mentre il centrodestra deve ancora trovare la quadra e viene messo alle strette per designare il suo nome che potrebbe uscire dalla terna consegnata nelle mani dell’ex Ministro Giorgia Meloni. La fine del mese però è passata ma centrodestra e centrosinistra sono ancora senza candidato. In una lettera consegnata e diffusa da un quotidiano Giovanni Legnini si dice disponibile a candidarsi ma non ancora scioglie la riserva in modo definitivo. “Eserciterò tale opzione – spiega Legnini in un passaggio della missiva riferendosi all’eventualità di una sua candidatura a presidente della Regione – solo se sarà possibile realizzare un progetto aperto e plurale, un’alleanza tra progressisti e liberali, capace di coltivare i valori del lavoro e dell’innovazione, della solidarietà e della legalità . Solo se arriveranno tante risposte da altre personalità abruzzesi, donne e giovani, rappresentanti del mondo del lavoro, dell’impresa, delle professioni e della cultura, mi deciderò a fare un passo che non era nei miei propositi e progetti di vita”. Il tempo stringe anche per il centrodestra che ha scelto tre nomi che fanno capo al partito di Fratelli d’Italia: Giandonato Morra, Massimiliano Foschi e il senatore Marco Marsilio che resta il più papabile ma i vertici nazionali se la prendono con calma mentre non resta a guarda l’ex parlamentare Fabrizio Di Stefano che potrebbe tornare in gioco se il piano dovesse saltare. Per ora Di Stefano ha annunciato una candidatura in quota “Civiche per l’Abruzzoâ€. Le consultazioni sono state fissate per il 10 febbraio ma tutto è ancora in alto mare.
Andrea D’Aurelio