SULMONA – “Vietato presentarsi al Consiglio Comunale”. Se la minoranza ha ottenuto la discussione in Consiglio sulla vicenda Cogesa la strategia che sarebbe stata proposta nelle ultime ore è quella di disertare la seduta dell’assise civica di lunedì pomeriggio per far scivolare la discussione mercoledì mattina alle 11, in seconda convocazione, all’indomani dell’assemblea dei sindaci. Ma la minoranza sarebbe già pronta a reagire con una lettera di protesta al Prefetto. Tutto è nato per assecondare una delle richiesta che era arrivata dal primo cittadino, che in queste ore si trova fuori città, quella cioè di tenere il Consiglio Comunale in un’altra data. Istanza che in sede di conferenza dei capigruppo era stata prima presa in considerazione, individuando la data del 4 luglio, ma poi vista l’indisponibilità del sindaco anche per quella opzione si è proceduto a una convocazione immediata caldeggiata dalla minoranza che aveva chiesto un Consiglio straordinario sulla vicenda Cogesa dal 6 giugno. La paura di far passare troppo tempo ha quindi preso il sopravvento e, essendoci ancora i tempi tecnici, la seduta consiliare è stata fissata per le 18,30 di lunedì in prima convocazione. La maggioranza farà mancare il numero legale? Tutto dipenderà da quando sarà deciso nelle prossime ore. Certo è che arriva il momento di una doppia resa dei conti. La prima sulla vicenda Cogesa, riguardo le modifiche dello statuto ma anche sulla gestione della società partecipata o ancora le nomine agir. La seconda sulla legittimità del sindaco. Presentarsi o non presentarsi in aula per la maggioranza non sarà la stessa cosa. Ma dall’altra parte nessuno sarebbe intenzionato a deporre l’ascia di guerra. In caso di mancanza di numero legale la minoranza potrebbe anche trasformare la seduta consiliare in una conferenza stampa, mantenendo il coltello dalla parte del manico, senza escludere l’invio di una missiva al Prefetto, non tanto per la violazione della legge quanto per mettere nero su bianco il profilo istituzionale che si cela dietro la vicenda.
Andrea D’Aurelio
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