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SULMONA – Manca il personale e il reparto resta chiuso. Accade a Sulmona, nel nuovo ospedale, per la lungodegenza che non può essere attivata prima del reclutamento del personale medico e paramedico. Problemi anche per raggiungere il pronto soccorso tant’è che sono state chieste delucidazioni al comune di Sulmona, sulle vie d’accesso al presidio, prima di interpellare il Prefetto. Altre criticità vengono fuori dal monitoraggio che il Tribunale per i diritti del Malato sta conducendo nel nuovo nosocomio, in vista del summit tra l’associazione Cittadinanzattiva e Regione Abruzzo. “Il reparto deve essere messo totalmente in funzione. Questo vuol dire che è necessario reclutare il personale da dedicare totalmente al reparto della lungodegenza”- interviene il coordinatore Tdm, Catia Puglielli, che sta effettuando tutte le verifiche del caso nel nuovo nosocomio. Per la lungodegenza occorrono delle figure professionali ad hoc e quindi si allontana anche l’ipotesi di un turn over interno. “E’ impensabile togliere personale a reparti che sono già in sofferenza per la lungodegenza che resta un elemento fondamentale per il territorio”- prosegue Puglielli che torna sull’extra-ospedalizzazione degli utenti: “se puntiamo su questo il paziente deve avere sul territorio il più possibile vicino al familiare dei posti letto dove rimanere in lungodegenza. Nel momento in cui il paziente si trova fuori dall’ospedale entra nel circuito delle liste di attesa e non può usufruire di questo servizio, tenendo conto che abbiamo delle case di riposo già piene”. Il Tdm intanto si preoccupa anche delle vie di accesso e scrive al Comune di Sulmona prima di interpellare, su un argomento di forte impatto per gli utenti, la Prefettura dell’Aquila. “Chiederemo al Comune di accertarsi che, all’atto della messa in funzione del nuovo pronto soccorso, le vie di accesso siano perfettamente funzionanti proprio perché quella strada consentirà agli utenti che devono accedere in via di emergenza-urgenza di poter entrare in pronto soccorso. Qualora questa viabilità non sia consentita perché ci sono ancora dei lavori da effettuare (posa della segnaletica, ndr)”- avverte Puglielli- “si costringerebbe l’utente e le stesse ambulanze a passare da viale Mazzini senza un accesso diretto”. “Vorremmo che su questo ci fosse chiarezza visto che l’ente è deputato a garantire sicurezza e ordine pubblico. Se all’atto dell’apertura del pronto soccorso dovessimo avere questa situazione, chiederemo l’intervento del Prefetto”- conclude il coordinatore Tdm.

Andrea D’Aurelio

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