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Partiamo da questa affermazione:

“Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni”. Bertrand Russell.

Da tempo, volevo scrivere questo articolo, ho sempre evitato, ma pochi giorni fa mi sono imbattuto in un post di un mio caro amico, ed allora eccolo qua.

Lavoro nel campo radiotelevisivo da quaranta anni, ho vissuto tutta la storia della Radiotelevisione privata, poi, la Laurea, mi ha spalancato strade ulteriori ed oggi guardo questo mondo un po’ dall’esterno.

Comunque noto e ricordo come spesso colleghi, in genere tecnici, criticavano altri tecnici. Tecnici amatoriali che sminuiscono i professionisti, tecnici affermati che deridono gli aspiranti tecnici, tecnici dotati di spiccata sensibilità che criticano la banalità altrui, tecnici della domenica che spiegano il digitale terrestre, senza sapere cosa è o dove stanno mettendo le mani e così via. Dunque possiamo affermare che essere tecnico, di qualsiasi tipo, faciliti il verificarsi dell’effetto Dunning-Kruger.

dunning-kruger-effect

Riporto testualmente da Wikipedia:

“L’effetto Dunning–Kruger è una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, giudicando, a torto, le proprie abilità come superiori alla media. Questa distorsione viene attribuita all’incapacità meta-cognitiva, da parte di chi non è esperto in una materia, di riconoscere i propri limiti ed errori.

Il possesso di una reale competenza, al contrario, può produrre la distorsione inversa, con un’affievolita percezione della propria competenza e una diminuzione della fiducia in sé stessi, poiché individui competenti sarebbero portati a vedere negli altri un grado di comprensione equivalente al proprio. David Dunning e Justin Kruger, della Cornell University, hanno tratto la conclusione che: “l’errore di valutazione dell’incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri”.

Sebbene una descrizione dell’effetto Dunning–Kruger sia stata proposta solo nel 1999, Dunning e Kruger stessi hanno osservato considerazioni simili in Charles Darwin (“L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza”) e Bertrand Russell (“Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni”). Geraint Fuller, commentando l’articolo, nota che Shakespeare si esprime in modo analogo in Come vi piace (“Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio”). Un riferimento biblico si trova nel Libro dei Proverbi (12:15), nel passo in cui si afferma: “La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio.” Un detto popolare afferma: “Chi meno sa, presto fa.”

Basta fare una ricerca online per trovare svariate versioni di questo effetto, che ridotto all’osso, ci dice che ci sono persone ignoranti che si sovrastimano, ma qui tengo a definire anche l’effetto opposto, ovvero quello che parla dei saggi, costoro a loro volta possono produrre comportamenti arroganti, dovuti all’insicurezza.

Personalmente da quanto mi dedico al mondo tecnico ho alternato momenti di esaltazione a periodi di sfiducia; credo sia fisiologico, soprattutto dopo la laurea, quello che non capisco è perché in campo artigianale sia così sentita la necessità di esternare e annunciare al mondo intero la propria esaltazione (o insicurezza), che spesso consiste nello sminuire e criticare gli altri, oggi, anche con moderni mezzi, tramite un blog, un social network o altro. Ho approfondito la mia ricerca e questo fenomeno è divenuto dilagante, in tutte le categorie esso è presente, idraulici, elettricisti, informatici, muratori, dunque in genere artigiani e tecnici che hanno una cultura media-bassa, soffrono di questo “tic”, tutti o quasi, tendono a coprire di ridicolo il proprio concorrente, questo fenomeno comunque, permette anche una grande divisione all’interno della stessa categoria e non consente di formare un cartello.

La ricerca si è allungata trovando cosi che le nuove generazioni, studiano poco, le loro competenze di base sono minime, molte persone uscite da scuola abbandonano gli studi, assimilando la tecnica del lavoro, come fotocopia “fammi vedere come si fa, poi posso farlo io”. Il lavoro si fa, ma non si sa perché, “ho fatto sempre così!!!”.

Non essendo capaci di “capire” il lavoro o l’operato altrui si tende a denigrarlo, sminuirlo, per rendere superiori le proprie capacità che in realtà con esistono.

Infine però non è tutto così nero, infatti lo dicono sempre Dunning e Kruger, se una persona comincia a studiare, se impara qualcosa su un argomento, se prova sul serio a cimentarsi in un’attività, finisce per rivedere le proprie valutazioni iniziali, diventa più critico verso se stesso e si mette in discussione.


DuilioDUILIO TAZZI -Laureato in ingegneria Industriale svolge l’attività di progettazione Elettrica, Termica, Acciaio, è docente di Tecnologia degli Impianti Industriali. Ai suoi corsi forma ogni anno esperti termotecnici, elettronici, di tutta Italia sulle nuove tecnologie dell’impiantistica civile ed industriale, sulle energie rinnovabili, sulla progettazione e l’installazione di impianti. Vanta collaborazioni con Enti pubblici e privati sul risparmio energetico, sul marketing Aziendale, appassionato di Archeologia, ha conseguito il Master in Tecnologie Informatiche per le Telecomunicazioni. Opinionista e divulgatore scientifico.