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In questi giorni cade la ricorrenza del bombardamento dell’abbazia di Montecassino, avvenuta tra il 15 ed il 18 Febbraio 1944. Non era la prima volta che l’abbazia veniva distrutta, la prima volta avvenne a cavallo degli anni 577 e 589 ad opera dei Longobardi, la seconda volta nel 883 ad opera dei Saraceni, mentre nel 1349 fu il terremoto a fare il lavoro di distruzione.

abbazia1Nel febbraio del 1944, le forze alleate sono bloccate sul fronte di Cassino dalle truppe tedesche e non possono avanzare neanche di un metro. La “linea Hitler” o meglio, “lo sbarramento Senger”, dal Terzo Reich, che andava dai monti Aurunci sino alla Valle del Liri, interrompeva l’avanzata degli alleati, i quali malgrado i numerosi attacchi, venivano respinti con notevoli perdite.

Il raid era sostenuto dal generale neozelandese Bernard Freyberg, appoggiato a sua volta dal generale Harold Alexander, mentre il generale Clark era uno degli oppositori a tale azione, egli non riteneva l’Abbazia un obbiettivo militare, molte furono le proteste del generale Mark Clark, che comandava la 5a armata americana, egli era convinto che il bombardamento, del simbolo della regola benedettina “ora et labora”, un vero e proprio atto vandalico e sacrilego. Clark aveva ragione! d’altro canto i servizi di informazione alleati, non segnalavano truppe nel monastero, ma neanche le escludevano. Le insistenze dei due, convinsero comunque Clark ad autorizzare l’operazione.

Il 15 Febbraio alle 9.30, 225 bombardieri sganciarono 576 tonnellate di esplosivo, sull’abbazia di Montecassino, dove trovarono riparo pochi soldati tedeschi e molti profughi, sulle loro teste furono sganciate una serie di bombe da 250 kg l’una, il primo ad operare fu il bombardiere strategico numero 666, pilotato dal maggiore Bradford Evans, il quale guidava la prima delle quattro formazioni di B-17. A questo primo round, seguono altre quattro ondate.  Alle 13.33 è tutto finito, i monaci sono quasi tutti salvi, ma diverse centinaia di profughi perirono sotto le bombe e sarà difficile, anche a conclusione del conflitto,  riesumarne i corpi e dare a loro un nome.

generale-clark

Per la cronaca, prima di dare via alla missione gli alleati, lanciarono una vasta campagna mediante volantini, distribuiti su tutta l’area, in modo che la maggior parte di profughi e religiosi potessero mettersi in salvo. Un comandante tedesco il generale Frido von Senger und Etterlin, cattolico devoto riuscì però nell’intento di porre in salvo le numerose opere d’arte ed i tesori inestimabili trasportandoli a Roma, mettendo a disposizione i mezzi di trasporto per evacuare quanti si trovavano ancora nel monastero. L’abate e alcuni monaci non vollero però abbandonarlo e restarono all’interno della cripta. Malgrado la conferenza stampa di Roosevelt e Churchill nonché i titoli del New York Times “L’Air force colpisce i nazi su Montecassino” loro non sanno, forse, che saranno clamorosamente smentiti dalla storia, essi sostenevano di bombardare i tedeschi, nella realtà dopo si seppe che nel convento non vi erano militari e che l’operazione aveva avuto successo!!! BALLE, a causa dei buchi formatesi dal bombardamento i carri alleati furono costretti a rallentare l’avanzata e ironia della sorte, proprio in quei giorni il figlio del generale Freyberg, per evitare la cattura da parte dei tedeschi, trovo un sicuro nascondiglio nel convento delle suore a Castel Gandolfo.

B-17 GG4

Nei locali adiacenti alla cripta della basilica è stato allestito un museo della battaglia con le fotografie del lungo lavoro di ricostruzione. In esso sono stati sistemati in varie sale gli armamenti e le uniformi adoperati dai tedeschi. E’ presente anche una lapide, in cui è scritto che i lavori per il rifacimento dell’abbazia è dovuto al contributo economico dello Stato italiano. Ciò demolisce la leggenda che l’Abbazia sia stata rimessa in sesto con i soldi dei governi Alleati che lo avevano ridotto a un mucchio di rovine.

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DuilioDUILIO TAZZI – Laureato in ingegneria Industriale svolge l’attività di progettazione Elettrica, Termica, Acciaio, è docente di Tecnologia degli Impianti Industriali. Ai suoi corsi forma ogni anno esperti termotecnici, elettronici, di tutta Italia sulle nuove tecnologie dell’impiantistica civile ed industriale, energie rinnovabili, sulla progettazione e l’installazione di impianti. Vanta collaborazioni con Enti pubblici e privati sul risparmio energetico, sul marketing Aziendale, appassionato di Archeologia, ha conseguito il Master in Tecnologie Informatiche per le Telecomunicazioni. Opinionista e divulgatore scientifico.