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Pubblico con piacere un post della mia amica Maria Grazia Lopardi.

Solstizio d’Estate 2016

Nella cattedrale di Bari, al Solstizio d’Estate, migliaia di visitatori si affollano ad assistere allo spettacolo del rosone che proietta la sua forma a 18 petali sull’analogo disegno sul pavimento che diviene, come il mitico labirinto cretese, luogo di danza in quanto vi vengono organizzati spettacoli con musiche e danze in esaltazione di un dono straordinario dei Maestri Costruttori medievali; nella basilica di Collemaggio, all’Aquila, per quanto abbia riscoperto e segnalato analogo ed estremamente significativo gioco solare riapparso a seguito dell’eliminazione della sovrastruttura barocca che impediva al sole di attraversare i rosoni, non vi è stata la sensibilità di pubblicizzarlo oltre l’azione svolta dalle mie pubblicazioni e conferenze. I lavori in corso nella basilica impediscono l’ingresso nella stessa, per cui non sarà possibile assistere, in questi giorni, all’affascinante proiezione sul bicromo tracciato di sei serie di cerchi concentrici formanti tre 8 e quell’888, secondo i principi dell’antica scienza della Ghematria, per la quale ogni lettera degli alfabeti corrisponde ad un numero, è appunto il valore della parola Ἰησοῦς (Jesous) ovvero “Gesù” in greco, l’alfabeto sacro del Cristianesimo. Sul pavimento vi è la firma del Verbo della tradizione cristiana; il sole- che simboleggia il Cristo conformemente alla sacra scrittura che lo definisce la luce del mondo (Gv.8,12), un sole che sorge (Lc.1,78) – attraverso il rosone, colpisce l’area sacra in cui l’888 appare, (fig.3). Il Solstizio d’Estate è il momento magico dell’anno in cui tutte le tradizioni celebrano le nozze sacre tra il principio solare maschile e le acque femminili, nozze sacre rese visibili dalla perizia dei Maestri Costruttori con il sole che “sposa” le acque inondandole di luce, fecondandole. Qui ha origine la creazione e qui tutto ritorna alla fine dei tempi. Ma il gioco solare solstiziale, come ho illustrato nei miei libri fin dagli inizi del 2.000, reca un ulteriore messaggio perché la proiezione di luci ed ombre reitera a terra una settima serie di cerchi concentrici e la sapienza antica ben conosceva il significato del passaggio dal sei, i sei giorni in cui Dio crea, al settimo, il giorno in cui Dio si riposa perché…spetta all’uomo che vive nella materia di portare a compimento la creazione, nella perfezione simboleggiata dalla Gerusalemme celeste dell’Apocalisse giovannea.

Nel richiamare l’attenzione sul gioco solare del Solstizio, torno a lanciare un appello per quello ancora più emozionante dell’Assunta dato che, per quanto visibile dal progetto di restauro della basilica rinvenibile su internet, la soluzione adottata per ricostruire gli archi crollati nell’area del transetto, farà sì che la proiezione solare vada a bloccarsi sull’arco sostenuto dai pilastri, compromettendo irrimediabilmente un fenomeno unico: la visione di Maria avvolta nel suo manto di luce (il finestrone gotico) che ascende incoronata dal sole (Gesù) un istante prima del tramonto del 15 agosto. Eppure nel libro dell’architetto Mario Moretti c’è già pronta la soluzione nei disegni della parte del transetto, quelli non realizzati per l’ordine ministeriale di bloccare i lavori (cfr. Mario Moretti, Collemaggio, De Luca editore 1972).