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Una mostra fotografica per raccontare l’unione di due popoli nel segno del fuoco, quelli di Fara Filiorum Petri in Abruzzo e  di Sukagawa nella prefettura di Fukushima in Giappone, due paesi divisi da migliaia di kilometri ma accomunati da un evento, la Festa  delle Farchie o nella versione nipponica il Taimatsu Akashi

La galleria fotografica allestita nel comune chietino, raccoglie gli scatti più suggestivi delle due manifestazioni che presentano caratteristiche sorprendentemente simili.

L’idea di raccogliere i momenti salienti dei due eventi in una mostra fotografica è stata di Aya Asami traduttrice ed interprete di Tokyo che rimasta stregata dal fascino dell’Abruzzo diversi anni fa, ha iniziato un lungo lavoro per far conoscere la nostra Regione al popolo giapponese. Diverse le iniziative già messe in campo insieme alle sue collaboratrici per raggiungere lo scopo, dalla redazione di un opuscolo mensile in lingua giapponese che descrive le caratteristiche dei nostri centri più belli e delle nostre tradizioni, alla sua partecipazione alla Festa delle Farchie ed al coro Francesco D’Urbano di Fara Filiorum Petri, per non parlare dei tanti eventi mirati all’unione della cultura culinaria italiana e giapponese come la recente serata in stile “Sukagawa” in cui si sono gustate specialità locali di Fara Filiorum Petri insieme a quelle nipponiche come i famosi yakitori (spiedini di pollo).

Le farchie sono dei grossi fasci di canne legati ad arte, manualmente, con rami di salice rosso. I faresi il giorno prima della festa di S.Antonio che si tiene a Gennaio compiono una processione all’imbrunire con fiaccole di canne. Altre fiaccole, più grandi, vengono poste lungo l’ultimo tratto della strada che porta alla chiesetta dedicata al santo.

Il Taimatsu Akashi invece, che si celebra i primi giorni di Novembre  sembra risalire a più di quattro secoli fa nata per commemorare le vittime del castello di Sukagawa, uccise dalle truppe di un signore della guerra con sede a Sendai, nella prefettura di Miyagi.

Entrambe le feste prevedono dopo una lunga processione per il trasporto delle farchie a mano nel luogo di destinazione l’accensione di questi enormi fasci che bruciando danno luogo ad uno spettacolo straordinario.

Un unione quella tra Fara Filorum Petri e Sukagawa che da vita ad un nuovo ed innovativo modo di promuovere lo scambio di cultura tra due popoli quello abruzzese e quello giapponese che giorno dopo giorno imparano sempre di più a conoscersi ed apprezzarsi.

Un plauso ad Aya Asami ed alle sue collaboratrici che con passione e con impegno portano il nome dell’Abruzzo in giro per il Giappone.

Marco Malvestuto

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