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SULMONA – “Il rito della Madonna che scappa in piazza di Sulmona ha tutte le carte in regola per ambire al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità Unesco”. Ne è convinto lo storico professore Antonio Pantaleo che ieri sera nella rubrica “Vivere la Vita” ha ripercorso tutta la storia della Settimana Santa sulmonese i cui riti affondano le radici nei drammi medioevali e ancora oggi richiamano migliaia di turisti e pellegrini nel capoluogo peligno. In merito alla proposta di candidare la sacra rappresentazione organizzata dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto a patrimonio Unesco, è sempre lo storico Pantaleo a spingere il piede sull’acceleratore. “Mi meraviglio”- esordisce- “come non ci si sia pensato da tempo. La Madonna che Scappa ha tutte le carte a disposizione poiché contiene un messaggio di pace e rappacificazione in un mondo attuale dove ci si dimentica dei valori fondanti della vita cristiana”. “Candidare la città di Sulmona e la Madonna che Scappa”- riprende Pantaleo- “credo che sia determinante per attualizzare questo messaggio e dargli una valenza globale e universale”. L’appello è agli amministratori ma anche agli studiosi e intellettuali. “Si diano da fare”- conclude- “perché questa candidatura possa marciare a vele spiegate”. La proposta è venuta fuori nei giorni scorsi dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Un sogno non indifferente per il capoluogo peligno che punta tutta sulla Settimana Santa come veicolo di promozione del territorio e momento di rinascita. Sono proprio quei quattordici secondi di corsa della Madonna fra la caduta del manto, il sorgere della rosa, il volo dei colombi, lo scoppio dei mortaretti e l’uragano di applausi, a smuovere il turismo di tutta Italia.

Andrea D’Aurelio

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