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SULMONA – “La preoccupazione di garantire legalità e trasparenza non appartiene solo al Movimento Cinque Stelle”. Comincia così la replica del sindaco di Sulmona Annamaria Casini al consigliere regionale pentastellato Gianluca Ranieri che ha annunciato l’operazione trasparenza sui contributi assegnati alle associazioni culturali per il cartellone di “Ovidio 2017”. “Mi meraviglio come il consigliere non abbia colto degli elementi macroscopici”- interviene il primo cittadino- “la commissione ha solo un ruolo consultivo e non assegna alcun fondo. Ho ritenuto di dovermi avvalere di un gruppo di tecnici locali per garantire la qualità delle manifestazioni culturali in questo importante anno ovidiano”. Tocca sempre al sindaco Casini ricordare che il riferimento normativo per l’assegnazione dei contributi è il regolamento comunale nella parte dedicata alla concessione di sovvenzioni e contributi. “Tutto passa al vaglio della Giunta che approva in base ai criteri indicati nel regolamento”- precisa Casini- “nello specifico la commissione, che tra l’altro ringrazio per la sua attività fornita gratuitamente per la comunità, ha consentito di approfondire le numerose proposte delle associazioni e valorizzare le caratteristiche culturali di ciascuno mettendo in condizioni sindaco e Giunta di stilare una graduatoria di merito e di approvare un programma che riteniamo sia il migliore che in questo momento il territorio possa esprimere”. “Sono stati forniti tutti i documenti che contengono anche le schede di valutazione, i criteri e i punteggi. Il Movimento Cinque Stelle lo sa bene dal momento che ha fatto l’accesso agli atti”- aggiunge il sindaco che chiude con un ringraziamento a tutte le numerosissime associazioni presenti nel territorio comunale. “Quella del bimillenario è un’occasione per mettere in rete tutte le realtà che rappresentano una ricchezza per la vita sociale e civile di Sulmona. Noi abbiamo premiato quelle associazioni che dimostrano di autosostenersi e stare sul mercato perché cultura è anche economia. Siamo per i fatti e non per gli slogan”.

Andrea D’Aurelio

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