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Si è tenuto ieri l’atteso incontro tra Massimo De Sanctis, dirigente del Suap del Comune di Avezzano, e le Associazioni di categoria del commercio ambulante, per tentare di riposizionare definitivamente il “Mercato del sabato” nel cuore della Città. Le Associazioni hanno insistito ancora una volta per una soluzione che salvi l’economia di centinaia di ambulanti consapevoli del fatto che i loro banchi debbano tornare in Centro, a ridosso del Palazzo municipale, tra Via Mazzini, Piazza della Repubblica e Viale XXIV Maggio. Il Mercato venne spostato nella zona nord della Città per agevolare e velocizzare i lavori di rifacimento di Piazza Torlonia. Una decisione temporanea, si disse a quel tempo; ma così non è stato, con grande danno all’economia di micro e piccole imprese, soprattutto familiari. Le Associazioni hanno fatto notare al dirigente De Sanctis che, fino a prova contraria, i mercati sono fortemente attrattivi ancora oggi per la promozione del territorio e portano ricadute positive anche al commercio a posto fisso. Di certo la pianificazione di un’area mercatale deve andare di pari passo con la programmazione urbanistica, culturale e turistica di una Città. Ma questo non significa che si possano distruggere secoli di storia con uno spostamento che cozza con le ipotesi di riqualificazione di un mercato che per Avezzano ha sempre rappresentato un punto di attrazione e aggregazione. Insistendo sulla permanenza del mercato in zona nord si decreta il fallimento del mercato stesso. Le Associazioni di categoria hanno spiegato ancora una volta ai dirigenti comunali, che se vive il piccolo commercio, vive anche Avezzano, perché il mercato mantiene una notevole valenza sociale e aggregativa. Chi va al mercato, infatti, lo fa per godersi il Centro storico, per incontrare persone e quindi socializzare, per ritrovare un contatto diretto con il commerciante. Questo significa lottare contro la desertificazione del Capoluogo marsicano; desertificazione che va a tutto vantaggio dei grandi centri commerciali che continuano a espandersi. La nuova area mercatale di Avezzano è sicuramente penalizzata dal fatto che non si svolge più nel suo cuore, centro tradizionale del commercio e degli affari, per cui è sicuramente una negatività, legata soprattutto a fattori attrattivi inesistenti.  Di certo vi è che anche la professione dell’ambulante deve cambiare: investire nelle nuove forme di comunicazione e nella formazione professionale. Da tempo manca, infatti, una qualificazione importante degli operatori, in particolar modo nell’ambito del marketing e delle tecniche di vendita. Inoltre occorre una riqualificazione merceologica ed espositiva del mercato. È importante puntare ad una differenziazione merceologica dei prodotti, che devono essere originali e di qualità. Ma tutto questo gli ambulanti e le loro associazioni sono disposte a farlo a patto che il Commissario prefettizio e gli uffici competenti si impegnino a riportare al Centro di Avezzano un mercato che ha anche il suo valore storico, secondo quanto previsto dal Testo Unico del Commercio della Regione Abruzzo. (La foto di copertina è una foto di repertorio)

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