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SULMONA – Risposte concrete e non solo parole. Lo chiede il comitato spontaneo di aziende e amministratori alla Regione Abruzzo in seguito alla gelata del 25 e 26 aprile che ha distrutto i vigneti e le colture peligne. “Ancora una volta il malfunzionamento dovuto alla macchina pubblica ci arreca maggior danno delle avversità atmosferica”, incalzano dal comitato. “Dall’analisi degli atti si è evidenziato che l’iter procedurale messo in atto dalla Regione Abruzzo non risponde al protocollo previsto per la gestione delle avversità atmosferiche assimilabili a una calamità naturale, come previsto dagli Orientamenti dell’ Unione Europea per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali”, spiegano agricoltori e amministratori. “La relazione redatta dagli Uffici di Sulmona che dovrebbe essere alla base di richiesta di calamità, – aggiungono – è lacunosa e incompleta in quanto gli uffici stessi non stati messi in condizione di poter effettuare i controlli sul territorio”. “Grave, ridicola ed offensiva nei confronti degli Agricoltori danneggiati è la motivazione per la quale gli uffici non hanno potuto agire”- tuonano dal comitato- “mancanza di benzina per gli automezzi. Come si possono gestire gli effetti di un evento calamitosi con una struttura regionale che non è in grado di gestire l’ordinario?”, continuano a chiedersi agricoltori e amministratori. Il Comitato ha chiesto l’audizione al Presidente della terza commissione regionale agricoltura Lorenzo Berardinetti e al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso di assumere la gestione degli atti.

Andrea D’Aurelio

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