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L’AQUILA – “Lo studio di approfondimento della Regione sulla messa in sicurezza delle autostrade A24-A25 è un grande segno di responsabilità dell’ente nell’amministrazione del territorio, avendo predisposto tutte le azioni necessarie ad assicurare la sicurezza dell’infrastruttura”. Così Camillo D’Alessandro, consigliere regionale delegato ai Trasporti che aggiunge in una nota: “Il progetto non prevede l’eliminazione del casello di Bussi-Popoli, anzi serve ulteriori otto comuni nella Valle Subequana con il nuovo casello tra le località di Castel di Ieri e Castelvecchio Subequo”. “Fornisce inoltre – è un altro passo della nota – maggiori garanzie per la comodità e sostenibilità a favore delle comunità locali in merito alle scelte progettuali esaminate per la variante proposta nell’area di Sulmona e nella Valle Peligna, e non pone alcuna penalizzazione in termini di allungamento dei tempi di percorrenza tra la Valle Peligna e la capitale”. “Il progetto approvato dalla Regione Abruzzo – aggiunge l’assessore- è il prodotto di una complessa attività che si è conclusa solo dopo aver eliminato le irrisolvibili criticità evidenziate lo scorso luglio in relazione alle prime proposte analizzate e grazie all’esaltazione di elementi di valore quali: contenimento degli aumenti tariffari entro una soglia pari o inferiore al 2% rispetto alla tariffa di riferimento attuale; tutela dei giacimenti ambientali presenti nell’area interessata dall’opera, senza che siano diminuiti nella bellezza e consistenza idrica; fare in modo che i lavori siano eseguiti in condizioni di sicurezza, senza incidenti e senza morti, evitando che i cantieri impediscano la percorribilità dell’infrastruttura e riducano la sicurezza stradale; necessità del mantenimento della situazione attuale sul piano della vicinanza, comodità e velocità degli accessi autostradali per i Comuni serviti, con riferimento all’infrastruttura trasportistica di cui si scrive”. “Quanto alle faglie sismiche che corrono in corrispondenza di alcuni tratti del nuovo tracciato, è illuminante la nota tecnica rilasciata in merito dal prof. Giuseppe Cantisani, docente di “Progetto e costruzione di strade” all’università La Sapienza di Roma nonché esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed esperto della Commissione permanente per le gallerie stradali: nel sottolineare “la minore vulnerabilità sismica delle opere in sotterraneo (gallerie) rispetto a quelle in elevazione (ponti e viadotti)”, Cantisani osserva come “la casistica riguardante i danneggiamenti delle gallerie causati dagli eventi sismici risulti assolutamente incomparabile con quella delle strutture in elevazione” e che “il rischio di danneggiamento delle opere in sotterraneo, in caso di sisma, risulta estremamente ridotto rispetto a quello delle opere in elevazione”. (Red)

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