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SULMONA – ” Avant Sulmona c’est moi” pensa il Re Sole nostrano.Ma non è così”. Torna a balzare alle cronache il rapporto ormai incrinato fra il componente della Segreteria nazionale del Psi, Massimo Carugno, e il capogruppo di Avanti Sulmona Fabio Pingue che ieri sera in un’intervista rilasciata a Onda Tg e ripresa da Carugno, non ha escluso un commissariamento lungo per la città di Sulmona, dopo aver parlato di centrosinistra da ricostruire. E’ solo un’ipotesi che ha fatto scattare però la reazione di Carugno che ha voluto dire la sua, come fece già la scorsa estate, subito dopo le dimissioni del sindaco Annamaria Casini. “La percezione è che dietro questa proposta si nasconda ben altro” scrive Carugno “forse non è proprio così convinto di firmare le dimissioni e far cadere la amministrazione, nonostante gli strombazzamenti e le pressanti richieste che le forze di opposizione gli chiedono e quindi ogni motivo è buono per il rinvio. Sul punto poi mi preme una riflessione. Avanti Sulmona fu una lista (una sorta di holding elettorale) alla quale parteciparono più componenti: Associazioni culturali, movimenti della società civile ed il Partito Socialista Italiano di cui sono autorevole ed ufficiale esponente. Io capisco ed accetto la autonomia del consigliere comunale” incalza “ sulle scelte e decisioni legate alla quotidianità della vita amministrativa. Ma alcuni passaggi cruciali non possono essere presi a capoccia propria e senza consultare le componenti che hanno partecipato al successo della lista. Per la scelta dell’assessore, per le varie fibrillazioni lanciate e ritirate alla maggioranza in questo ultimo anno per le decisione di uscire dalla maggioranza e infine questa ultima balzaneria il Consigliere avrebbe dovuto convocare una riunione delle componenti e dibattere, discutere e decidere collegiamente scelte e strategie. Riunione che” conclude Carugno “dal giorno della elezione, non si è mai fatta.

Andrea D’Aurelio

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