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SULMONA – Si stemperano i toni al Cogesa dopo l’elezione del nuovo Collegio sindacale e società di revisione avvenuta ieri sera. Sembra passato quel clima di contrapposizione che aveva scandito l’elezione di Vincenzo Margiotta come amministratore unico. Ora c’è di nuovo l’unanimità. I neoeletti sono Patrizia Di Meglio, Luciano Atletico, Manuela Tursini, come sindaci effettivi. Carolina Pace e Rosantonia Santangelo invece sono stati eletti sindaci supplenti. La società di revisione è la Pricewaterhouse. “Esprimo grande soddisfazione per la nomina, deliberata all’unanimità, del nuovo Collegio Sindacale e della società di revisione, completando la composizione della nuova governance, in seguito all’ individuazione, avvenuta lo scorso giugno, dell’avvocato Vincenzo Margiotta quale Amministratore unico”- afferma il Sindaco di Sulmona Annamaria Casini- “ha prevalso il senso di responsabilità e la volontà di superare contrapposizioni e logiche di partito, mettendo al centro il bene della società e la rappresentanza dei territori che hanno trovato una sintesi sulla mia proposta tesa a garantire espressioni delle varie aree geografiche che compongono la nuova compagine sociale. I soci sono ormai oltre 50 e abbracciano Sindaci dall’Alto Sangro all’Aquilano di contro ai 25 fondatori tutti della Valle Peligna e Valle Subequana. Al fine di riportare distensione e ripristinare la coesione sociale, ho espresso al Comitato Ristretto per il Controllo Analogo, a nome anche della maggioranza dei Sindaci della Valle Peligna, l’intenzione di non voler avanzare alcuna candidatura al fine di garantire espressioni delle altre aree territoriali: Valle Subequana, Alto Sangro e Aquilano. Dopo confronti, a volte anche duri, ha prevalso una linea comune consentendo così di superare una fase di contrapposizioni e di chiudere l’assemblea con un applauso che leggo come il suggello di un esame di maturità di un territorio del centro Abruzzo che ha trovato unità nell’interesse dei cittadini. Sono orgogliosa” conclude “di aver contribuito in modo determinante a questo risultato interpretando il ruolo di una città che deve essere autorevole nella salvaguardia e promozione di valori di appartenenza di territorio nel rispetto di regole democratiche, e, nello specifico, secondo logiche aziendali e non politiche”.

Andrea D’Aurelio

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