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SULMONA – “Le dimissioni si danno e non si annunciano”. E’ quanto afferma a Onda Tg il consigliere comunale di minoranza Bruno Di Masci all’indomani dello sfogo- denuncia del sindaco di Sulmona Annamaria Casini che, a proposito dell’incendio divampato sul Morrone, ha minacciato di riconsegnare la fascia tricolore “se lo Stato non farà di più e non ci sarà un intervento importante”. “Io ho firmato la richiesta del consiglio comunale straordinario. Piuttosto che minacciare le dimissioni il sindaco spinga per il Consiglio. Dall’assise il primo cittadino può avere la forza per portare avanti le sue istanze ed è in quella sede che si possono decidere ulteriori iniziative”- incalza Di Masci. Per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Elisabetta Bianchi il sindaco “dovrà, prima delle sue dimissioni, partecipare al Consiglio comunale” precisando che sulla solerte fissazione non consentirà manovre dilatorie e riferirà sui gravi accadimenti che devastano la nostra terra da giorni”. “Il sindaco dovrà accettare di rimanere inchiodata ai demeriti come ai meriti qualora, gli uni e gli altri, dovessero emergere. Dovrà riferire quali atti adottati siano rimasti frustrati nei loro effetti e perché. Dovrà dimostrare l’efficienza dell’allertamento e dell’assistenza fornita alla popolazione ed ai soccorritori e volontari” continua Bianchi raccomandando al sindaco che prima di dimettersi, “dovrà rendere conto ai cittadini della sua attività anche di prevenzione e non solo in ambito sanitario, dovrà aver dimostrato di avere messo in campo la massima operatività richiesta alle sue funzioni e, solo allora, se lo riterrà, potrà dare pubblicamente la responsabilità del disastro alla sordità di chi è preposto agli stanziamenti dei mezzi di soccorso. Solo allora potrà uscire di scena, prima di allora non le sarà consentito azionare le leve del civismo più qualunquista, deteriore e deleterio per uscire fuori dall’orrido dirupo istituzionale su cui si trova in instabile equilibrio”.

Andrea D’Aurelio

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