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SULMONA – Se da un lato diciassette sindaci del Centro Abruzzo chiedono al sindaco di Sulmona Annamaria Casini di ritirare le dimissioni, dall’altro sei amministratori del centro destra (anche se firma anche una consigliera di opposizione) chiedono al primo cittadino di Sulmona di sciogliere il nodo in autonomia, prendendo atto che dimettersi è stato “un errore giustificato dall’emotività“. A 48 ore dalla scadenza del termine i sindaci si fanno sentire a colpi di comunicati stampi ma sull’argomento restano divisi. “A poche ore dalla scadenza del termine che renderebbe irrevocabili le dimissioni del sindaco Annamaria Casini vogliamo ribadire con forza la necessità per Sulmona e per tutto il comprensorio di tornare ad avere una figura istituzionale di riferimento con pieni poteri, evitando così l’arrivo di un commissario che avrebbe solo l’effetto di spegnere ogni speranza di vincere la battaglia con la Snam ed evitare la realizzazione della centrale di compressione a gas a poche centinaia di metri dalla faglia del Morrone”- scrivono i sindaci di Anversa, Ateleta, Bugnara, Campo di Giove, Cocullo, Castel di sangro, Castelvecchio subequo, Goriano, Introdacqua, Pettorano, Prezza, Roccacasale, Roccapia, Roccaraso, Scanno , Secinaroe Molina- ” per questo chiediamo formalmente al sindaco di Sulmona di ritirare senza indugio le proprie dimissioni anche in considerazione del fatto che Sulmona è l’unico comune ad avere l’interesse e la legittimazione attiva a presentare ricorso giurisdizionale dinanzi al Tar.
Inoltre crediamo che questa battaglia possa essere l’occasione per
Tutti insieme ce la possiamo fare solo se la città territorio manterrà una guida certa e forte”. Sei amministratori di centro destra (Antonella Di Nino, Pratola Peligna, Marco Moca, Raiano, Fernando Gatta, Villalago, Carmine Presutti, Vittorito, Stefano Di Mascio, vice Sindaco Campo di Giove, Giovanni Presutti, vice Sindaco Corfinio) e Elisabetta Bianchi, capogruppo consiliare di Forza Italia a Sulmona e Gabriele Gianni, capogruppo Anversa rimarcano la loro convinzione che le dimissioni della Casini, al di là del clamore mediatico del primo momento, non avrebbero portato a nulla. “L’unico appello che ci sentiamo responsabilmente di rivolgere ad Annamaria Casini” scrivono “è quello del buon senso: decida in autonomia cosa fare, magari prendendo finalmente atto che le dimissioni sono state un errore, pur giustificato dall’emotività del momento che ci siamo sforzati di comprendere tutti. E se decide di ritirarle, ponendo fine a voci e ipotesi disparate, indichi chiaramente la strada a partire dal ricorso affidato al professor Celotto, sulle cui modalità attendiamo ancora la comunicazione concordata, fermo restando che, come detto, riteniamo sia da preferire la strada del ricorso congiunto dei Comuni e non quella di più ricorsi separati”. Intanto il cunt down va avanti con il sindaco di Sulmona che tiene tutti con il fiato sospeso. Meno due.

Andrea D’Aurelio

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