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SULMONA – Non è andata giù al movimento civico di Sbic la decisione del Consiglio Comunale che nell’ultima seduta ha bocciato l’emendamento alla casa parto. In una nota il gruppo consigliare riporta tutta la sua amarezza e delusione. “Ci amareggia in particolare” rimarca il gruppo “la bocciatura dell’emendamento che prevedeva duemila euro per una campagna pubblicitaria e di sensibilizzazione della “Casa Parto”. La richiesta è stata respinta con la “lungimirante” argomentazione: dato che non c’è ancora, perché pubblicizzarla? Stiamo parlando di un progetto sostenuto con determinazione da SBiC, elaborato nel 2011 dal personale di ginecologia, in grado di caratterizzare e valorizzare il punto nascita sulmonese. Una struttura da realizzare a costi zero, nella quale le donne potrebbero partorire in un ambiente familiare, circondate da parenti e amici, ma attigua al reparto di ginecologia per assicurare ogni tipo di assistenza in caso di necessità. Noi di SBiC siamo allarmati per questa situazione di chiusura, perché si ritorcerà ancora una volta contro la città. Abbiamo l’impressione che di sanità non si debba parlare. Come se fosse un territorio inviolabile, feudo intoccabile. Nessuno deve azzardarsi ad avanzare un progetto, un’idea. Siamo allarmati perché l’amministrazione comunale è completamente assente”- tuonano dal movimento.

Andrea D’Aurelio

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