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PRATOLA PELIGNA – Esplode la polemica per l’uscita di Pratola Peligna dalla centrale unica di committenza. Parte la sfida a colpi di comunicati stampa fra due colleghi, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e il sindaco di Pratola Antonella Di Nino. La replica dell’ex Vice Presidente della Provincia dell’Aquila non si è fatta attendere. Respinte al mittente le accuse che la stessa Di Nino definisce “grottesche”. “Non sto ancora a perdere tempo”- interviene il sindaco di Pratola- “a giustificare la mia decisione di uscire dalla Centrale unica di Committenza con Sulmona, frutto di una scelta ragionata e orientata alla rapidità in un settore delicato come l’espletamento delle gare. Io non scelgo per calcolo politico, sono libera da condizionamenti e da retropensieri, e rendo conto solo all’interesse della comunità che guido da poco meno di due mesi. Il Sindaco di Sulmona poteva impegnare meglio questo sabato pomeriggio di festa, invece di tranciare giudizi privi di fondamento logico. Le ricordo che fu proprio lei a rappresentarmi il problema della presenza di Pratola nella Centrale di Committenza, invitandomi di fatto a procedere. Cosa che ho fatto per alleggerire Sulmona e garantire a Pratola l’approdo a una Centrale di comuni piccoli più snella, perché oggi le esigenze dei comuni sono molteplici e la domanda di governo richiede celerità. Lasci perdere poi tutta la retorica dei partiti e dei confini ristretti e metta da parte la solita affermazione della tutela del territorio. È di tutta evidenza che finora sia stata solo lei a rispondere a logiche di feudi e appartenenze, e che sull’unita del territorio si è resa portavoce di una scelta lacerante sulla nomina dell’amministratore unico del Cogesa. Quella sì che è stata una chiara scelta politica, al contario della mia decisione di lasciare la CUC che risponde per definizione a criteri amministrativi. Quanto poi ai rapporti tra i due comuni, la velata “minaccia” della collega Casini lascia davvero il tempo che trova: sono stata Vice Presidente della Provincia e ho sempre mostrato una visione ampia e di grande collaborazione territoriale, guidando tavoli di concertazione dove esistevano solo e soltanto gli amministratori e le scelte degli stessi venivano rispettate e appoggiate, senza mai interferenze esterne. La scelta di uscire dalla CUC è stata solo una decisione amministrativa nell’interesse dei cittadini di Pratola e del territorio tutto a una maggiore celerità“.

a.d’.a.

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