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SULMONA – Conto alla rovescia per il Consiglio Comunale dedicato all’emergenza incendi. Uno il punto all’ordine del giorno: il rogo che si è sviluppato sul Monte Morrone e ha tenuto tutti con il fiato sospeso per oltre due settimane provocando la distruzione di 1400 ettari di bosco, senza contare Prezza e Raiano. La seduta dell’assise civica è stata preceduta da una serie di polemiche e diatribe con la minoranza che aveva chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario e la maggioranza invece che ha preferito prima chiudere l’emergenza e poi aprire la discussione sui banchi di Palazzo San Francesco. Tutto è cominciato quando il Vice Presidente del Consiglio Comunale Fabio Ranalli ha convocato la riunione dell’ufficio di presidenza per fissare la seduta straordinaria dell’assise civica, essendo ancora assente formalmente Katia Di Marzio. La Presidente rientra nel pieno delle sue funzioni qualche ora dopo e sconvoca la riunione dell’ufficio di presidenza, indicendo la capigruppo per il lunedì successivo, specificando che non era in vacanza ma al Coc vista l’emergenza. Ranalli non ci sta e presenta le carte. Si rammarica. Chiede le dimissioni e poi, per il bene della città e del territorio, stempera i toni. Si entra in aula insomma già con gli animi accessi e quella che sta per cominciare si preannuncia una seduta abbastanza animata. La minoranza peraltro aveva pronto un ordine del giorno per chiedere lo stato di emergenza da far firmare a tutti i consiglieri comunali. Ma la Giunta lo ha chiesto venerdì sera con un’apposita delibera come del resto hanno fatto gli altri comuni colpiti dall’incendio.

Andrea D’Aurelio

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