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SULMONA – “Non si tratta di chiedere la luna, occorre pretendere che le zone interne del nostro Abruzzo abbiano la possibilità di vivere e dare il loro contributo allo sviluppo sociale, economico e culturale di tutta la regione”. Il gruppo consiliare di Sulmona Bene in Comune insiste sulla classificazione del presidio ospedaliero di Sulmona, all’indomani dell’ordine del giorno approvato in Consiglio Comunale che ha istituito una commissione ad hoc senza però far riferimento al primo livello. E Sbic punta il dito contro un’amministrazione che definisce incapace. “Forzare la mano su questo è la sostanza, non si tratta di chiacchiera”- intervengono dal gruppo consiliare- “questa è la politica che ci piacerebbe di confortare. Quando l’assessore Paolucci scrive alla sindaca di Sulmona, e la “rassicura” sulla permanenza del punto nascita “fino alla fine della legislatura” non fa altro che chiacchierare. Dovrebbe invece affrontare il nodo politico più importante, quello del riequilibrio dei servizi nella comunità regionale”. Da Sbic sono convinti che “è l’Ospedale di primo livello che garantisce al Centro Abruzzo la garanzia della stabilità e continuità del servizio sanitario. E’ pia illusione ritenere, come si ostinano a dire dalla maggioranza, che un ospedale di base potrebbe essere riempito di tutti i servizi, come se fosse un ospedale di primo livello. Delle due l’una: o la Regione Abruzzo e l’Amministrazione Comunale di Sulmona ritengono di garantire il diritto alla salute, come diritto costituzionale, a tutti gli abitanti della regione e Paolucci è capace di sostenere anche davanti al ministero la richiesta dell’ospedale di primo livello oppure si ritiene che l’Abruzzo interno sia territorio da abbandonare insieme ai suoi abitanti, nell’illusione di rafforzare così i territori già forti. Al Comune di Sulmona abbiamo bisogno di capacità politiche e di visione generale, non di pezze a colore per un Abruzzo pseudo civico”- concludono da Sbic.

Andrea D’Aurelio

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