banner
banner

SULMONA – Un’altra tegola sta per abbattersi sulla Valle Peligna e sull’ospedale di Sulmona. E’ di questa mattina l’annuncio dell’approvazione del “Piano di riqualificazione del sistema sanitario abruzzese 2016-2018”, con decreto del Commissario ad acta per la Sanità, governatore Luciano D’Alfonso, che prevede, sul fronte dell’assistenza ospedaliera, una riorganizzazione della rete (che sarà oggetto di un successivo decreto): un presidio di secondo livello (con la connessione funzionale degli ospedali di Chieti e Pescara), 2 presidi di primo livello ad alta specializzazione (L’Aquila e Teramo, nell’attesa dello studio di fattibilità per l’ospedale di secondo livello), 3 presidi di primo livello standard (Lanciano, Vasto e Avezzano), 4 ospedali di base (Giulianova, Sant’Omero, Atri, Sulmona). “Ritengo assolutamente inaccettabile il piano di riqualificazione del sistema sanitario regionale, che vede ancora una volta penalizzate la città di Sulmona e la Valle Peligna con il loro ospedale, già gravemente minato per la ventilata chiusura del punto nascita e ora addirittura declassato a poco più di un pronto soccorso”. E’ quanto afferma Annamaria Casini, candidata sindaco con la coalizione “Noi per Sulmona”. “Il territorio di Sulmona e della Valle Peligna pagano il prezzo più alto di tutto l’Abruzzo per far ottenere al governatore Luciano D’Alfonso il merito di aver portato fuori dalle secche del commissariamento il comparto sanitario abruzzese. Bene hanno fatto l’assessore regionale sulmonese, Andrea Gerosolimo, e i Consiglieri regionali, Mario Olivieri e Maurizio Di Nicola, a ricordare all’assessore regionale, Silvio Paolucci, che questo piano non è stato esaminato e discusso né in sede consiliare né con la maggioranza politica regionale. Probabilmente il commissario D’Alfonso e l’assessore Paolucci lo hanno concordato con il loro collaboratore più stretto in materia sanitaria professor Bruno Di Masci. Ci aspettano giorni difficili, ma porteremo avanti con forza la voce di questo territorio per rivendicare a favore della nostra città e della Valle Peligna la salvaguardia del diritto alla salute e dei relativi servizi di cittadinanza essenziali. Giù le mani dal nostro ospedale”.

Lascia un commento