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SULMONA – “Si è delegato all’esterno una decisione che poteva essere assunta a palazzo San Francesco e doveva essere presa tempestivamente”. E’ il coordinatore di Italica Alberto Di Giandomenico a tornare a parlare di vertenza coop, chiedendo le dimissioni del Segretario Generale Francesca De Camillis che- scrive Di Giandomenico- “quotidianamente dovrebbe assumersi la responsabilità di quanto decide, per questo è impiegata, non per altro”. “Invece di inviare il tutto all’Autorità nazionale anticorruzione non si poteva garantire la clausola di salvaguardia dei lavoratori magari consultando, in merito, gli uffici competenti del Comune dotato di un valido ufficio legale, di dirigenti capaci e professionali e persino di un Segretario generale comunale?”- si chiede il Coordinatore di Italica convinto che “ancora prima dell’occupazione era possibile inserire la clausola sociale di salvaguardia dei lavoratori delle cooperative nel bando di gara per i servizi da garantire al Comune di Sulmona. In Comune qualcuno non si è assunto le proprie responsabilità. L’amministrazione ha lasciato occupare, ha omesso di dire che la clausola di salvaguardia poteva essere garantita ancor prima dell’occupazione, insomma qualcuno ha preferito ricorrere all’Autorità nazionale anti corruzione (Anac) pur di non scegliere e per evitare di rispondere del proprio operato. In breve si è perso tempo prezioso, soprattutto per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro”. Di Giandomenico fa riferimento anche all’accordo politico raggiunto alcune settimane fa. “Era possibile però fare tutto questo ancor prima di occupare l’aula consiliare di palazzo San Francesco. Si sarebbero potuti evitare disagi ai dipendenti e alle famiglie dei lavoratori, si poteva evitare uno stato di agitazione che ha messo in subbuglio un’intera città che non riesce più a tamponare l’emorragia di posti di lavoro persi”- conclude il leader di Italica.

Andrea D’Aurelio

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