banner
banner

SULMONA – “No a una riforma che ci consegna una costituzione peggiore con un sistema istituzionale che non funzionerà”. Così Marco Marsilio, coordinatore Fratelli d’Italia del Lazio nonché Dirigente nazionale del movimento, intervenuto ieri a Sulmona per spiegare le ragioni del no a proposito del referendum del 4 dicembre. Senza giri di parole Marsilio, rifacendosi alle battaglie che affliggono il territorio peligno dalla Snam al Tribunale, ha lasciato intendere che un no va detto per evitare di consegnare ulteriori poteri al governo. Per il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Fabio Rampelli “quando si mettono le mani sulla Costituzione bisogna affrontare le criticità del nostro tempo”. “Gli esiti dell’operato di Renzi sono deludenti e con il no il governo non viene stimolato a far qualcosa di più, andando a casa”- incalza Rampelli. Dice no a questa revisione della costituzione il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. A chi sostiene che con un si l’Italia riparte, il primo cittadino risponde che “non si rimette in corsa nulla se non il sistema delle banche che sostengono Renzi e il suo governo”. Quella che si rimette in piede per Di Primio è la partitocrazia. Nel partecipato incontro alla Comunità Montana Peligna, organizzato da Fratelli d’Italia, hanno preso parte anche Etelwardo Sigismondi e Giandonato Morra, coordinatori regionali di Fratelli d’Italia e Mariella Iommi, vice sindaco del Comune di Sulmona. L’incontro è stato moderato da Marco Picini, portavoce comunale del movimento.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento