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Zaino in spalla, pranzo al sacco e buona compagnia… l’eremo di Celestino V è la meta ideale per una giornata all’insegna del relax, lontani dal tran tran quotidiano.

“Letteralmente incastonato nella roccia”, il complesso è posto sulle pendici del monte Morrone, nei pressi di Sulmona, frazione Badia. Fu Pietro da Morrone, divenuto Papa con il nome di Celestino V, a fare erigere l’eremo attorno al 1290 e vi si stabilì nel 1293 fino alla nomina a Pontefice. Nel corso dei secoli l’eremo venne abitato da eremiti laici e religiosi e durante l’ultimo conflitto mondiale subì notevoli danni che ne alterarono l’originaria struttura, sebbene la ricostruzione successiva abbia mantenuto la planimetria dell’edificio, con variazioni del solo aspetto esterno. Oggi il complesso è visitabile gratuitamente il sabato e la domenica fino alle 18.00 ed è facilmente raggiungibile in auto.

Arrivati nella frazione Badia di Sulmona, basta seguire gli appositi cartelli turistici fino al raggiungimento di un piazzale attrezzato con gazebo, sedie e tavoli dove è possibile parcheggiare gratuitamente la propria vettura e fare un pic-nic prima di raggiungere l’eremo o una volta tornati a valle.

Il sentiero è sterrato ma ben delimitato da staccionate in legno, con panchine lungo il percorso per riposare. La salita dura circa 20 minuti ed è adatta a tutti, anche alle famiglie con bambini e alle persone poco allenate. Giunti al termine del sentiero si attraversa un porticato e si accede all’eremo vero e proprio. La fatica della salita lascia, così, subito il posto alla meraviglia per un panorama mozzafiato, mentre la mente spazia nella tranquillità, rapita da un silenzio quasi mistico.

Una volta attraversata la porta santa dell’Eremo celestiniano si accede a una chiesetta che custodisce notevoli affreschi di epoca medievale e conserva un prezioso soffitto ligneo quattrocentesco oltre che un altare in pietra bianca, che secondo la tradizione fu consacrato proprio da Celestino. Nella parte sottostante la chiesa si trova la “grotta”, luogo dove Celestino si ritirava in preghiera, raggiungibile attraverso una scalinata esterna. I fedeli usano strofinarsi contro la roccia resa umida dall’acqua che vi sgorga, per ottenere guarigione dalle malattie reumatiche.

Lungo il corridoio che si apre sul lato destro della chiesa si trovano le celle di Pietro Celestino e del beato Roberto di Salle, mentre una rampa di scale conduce agli alloggi del piano superiore, oggi adibiti a sede di ritiri spirituali e alla terrazza dalla quale si può ammirare, prima di tornare in valle, un panorama unico della Valle peligna.

Un vero e proprio gioiello, dunque, tutto da scoprire. Piccolo, nascosto, circondato da una natura viva e pressoché incontaminata. Ideale per una gita fuori porta in primavera o estate!

Marcella Mastrogiuseppe

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