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Erano dal cardiologo perché lui, pingue e rubicondo, aveva difficoltà nel gestire la pressione, nonostante i 3 farmaci posti in terapia dal medico di base. La moglie, lievemente esasperata, si lamentava della famelicità del consorte, mai sazio, a suo dire, con il primo piatto di pasta. Il livello di colesterolo nel sangue lasciava presupporre eccessi anche di cibo grasso e dolce. Quest’ultimo, poi, solleticava pure la glicemia ad una altalenante instabilità. L’amore per arrosti succulenti annaffiati da abbondante vino rosso locale traspariva chiaramente dalla giovialità di un acido urico costantemente sopra la norma.

Raccontava poi lui, con rammarico, che il suo papà era morto in età giovanile per un infarto fulminante e suo fratello maggiore aveva subito un intervento di angioplastica. Il Cardiologo aveva di che intervenire: fattori di rischio à gogo, diversi aspetti su cui lavorare e molte cattive abitudini per cui redarguire il simpatico giovanotto. Eppure, qualche domanda mancava, qualche altro aspetto sfuggiva e non si guarisce una persona considerandola solo in parte.

Ed ecco la moglie, (che ne aveva di sassolini da togliersi!), pronta ad insinuare “Io, poi, dottore, non so mica se le prende quelle medicine?! In particolare, quella che deve prendere una volta coricato, prima di dormire…sa, dottore, (imbarazzo) noi non dormiamo insieme… e quindi io non lo so!”

Ma al medico e al prete si deve confessare tutto anche perché nel frattempo al Cardiologo si era accesa un’altra lucina. E allora (senza timore di apparir invadente) “Perché non dormite insieme? Signora, per caso, suo marito russa?”.figura2

“Oh, se russa, dottore!! Fa tremare i muri! Scuote il letto! Non mi faceva riposare più!!”.

“E, per caso, signora, la faceva anche spaventare? La spaventava sentirlo smettere di respirare durante il sonno, magari?!” “Madonna, dottore, sì!! La notte mi svegliava col russamento e poi ad un certo punto smetteva di respirare… qualche secondo… poi, per fortuna, riprendeva a volte russando più forte di prima!!! Quante volte ho dovuto scuoterlo per paura che fosse morto!!! Poi, lui si svegliava e s’infastidiva. Così ho detto basta, e mi sono trasferita nella stanza degli ospiti! Ma anche adesso che non lo sveglio più io la notte, credo non dorma bene, perché durante il giorno si va addormentando a destra e a manca, e a volte sembra voglia addormentarsi anche al semaforo!!!”

Ed ecco trovato un altro grosso problema di questo paziente, causa e concausa di altri, importante fattore di rischio per accidenti cardiovascolari: la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, l’OSAS. Troppo spesso misconosciuto, troppo spesso non indagato, è un fattore di rischio per il cuore come lo sono la pressione o il colesterolo elevati e spesso contribuisce a causare questi stessi o, in particolare, come poteva essere il nostro caso, dar origine ad una difficile gestione della ipertensione stessa. Eppure i farmaci li hai provati quasi tutti, le loro combinazioni pure, ma la pressione non sembra controllabile. Alla base può esserci la Sindrome delle Apnee Notturne.

Questa sindrome si associa spesso ad un morfotipo obeso-in sovrappeso, spesso con collo corto, addome prominente, colorito rosso-violaceo del volto (per la cattiva ossigenazione).

Durante la notte, specialmente in posizione supina, il paziente russa, respira male, il suo sangue si ossigena male, e la saturazione in ossigeno quindi si abbassa (si dice che il paziente “desatura”). A ciò si associa il blocco degli atti del respiro e spesso pause anche nel battito cardiaco. Tutto questo può comportare ipo-ossigenazione cerebrale con rischio di ictus e anche cardiaca con rischio di infarto. A volte, può arrivare a provocare morte nel sonno. La diagnosi di questa sindrome, una volta sospettata clinicamente, richiede l’esame della Saturimetria Notturna o, in maniera più completa, della Polisonnografia.

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Questa si effettua con un apparecchio che si posiziona alla sera e si tiene addosso al paziente tutta la notte, durante la quale registra la saturazione del sangue, il flusso di aria in ingresso nel naso, i movimenti del torace e dell’addome, spesso anche quelli degli arti inferiori, e infine registra in maniera continua anche l’elettrocardiogramma.

Effettuata la diagnosi, la terapia si può basare anche solo su indicazioni igienico-dietetiche come scendere di peso e dormire sul fianco (e per questo, si può anche ricorrere all’uso di palline posizionate sul letto che disturbano il paziente se torna a mettersi supino), non fumare, non mangiare troppo né bere alcolici prima di coricarsi, o infine può essere necessario l’utilizzo di un apparecchio chiamato c-PAP.

All’inizio, questo apparecchio può risultare fastidioso e mal gestibile ma molti pazienti, dopo essersi abituati, riferiscono un così netto miglioramento del sonno (anche del periodo di veglia) da non potervi più rinunciare.figura4

Anche le gentili consorti, rigenerate, ringraziano!

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