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SULMONA. Quarantatré anni dedicati alla diffusione dei valori dello sport. Questa la missione fondamentale del Panathlon di Sulmona svolta dal lontano 7 maggio 1975. Il club peligno festeggerà la ricorrenza domani in una conviviale alle 20 all’hotel Santacroce Meeting. Sarà l’occasione per ringraziare alcuni soci fondatori che nel corso degli anni hanno portato avanti le attività con il compianto presidente Olindo Pelino. Tra loro il professor Paolo Spigliati che il Panathlon ha premiato oggi con la targa “Panatleta per sempre”. A consegnargliela nella sua abitazione il presidente Luigi La Civita ed il segretario Armando Di Rocco. “E’ un atto dovuto – ha affermato La Civita – per l’impegno del professor Spigliati e degli altri soci fondatori che ebbero la felice intuizione di creare il Panathlon portando in città personalità di rilievo per la crescita culturale e sportiva del territorio. Con immenso piacere consegniamo questa targa che rappresenta solo la copertina di ciò che sono stati capaci di fare in questi anni”. Paolo Spigliati ha espresso soddisfazione per il gesto di riconoscenza del Panathlon. “Vuol dire – ha detto – che in questi anni ci sono stati risultati soprattutto verso i giovani che hanno potuto conoscere atleti di valore giunti a Sulmona su invito del Panathlon. Ciò è servito per far ammirare da vicino i campioni e per apprendere i loro esempi”. Tanti gli ospiti illustri che si sono succeduti nei 43 anni di storia. Un ricordo particolare Paolo Spigliati lo ha espresso per Carlo Ancelotti che, invitato molti anni fa ad una conviviale a Sulmona quando era ancora calciatore, si presentò con due ore di ritardo. “Era successo anche ad altri – spiega – che si giustificarono attribuendo le colpe al viaggio. Ancelotti invece, quasi piangendo, ci chiese scusa dicendo che la colpa era soltanto la sua. Trovammo in lui un’onestà ed un rispetto nei confronti di chi lo aveva invitato. Quest’atteggiamento ci fece commuovere”. Il professor Spigliati, che tra qualche mese compirà 99 anni, ha ritenuto molto importante il premio del Panathlon che va a colmare una lacuna legata ad un dispiacere. “In questo momento – ha concluso – provo una profonda commozione se penso che nel ’92 il Comune di Sulmona mi diede la medaglia d’oro di benemerenza civica ma mi fu portata via dopo un furto in casa. La targa del Panathlon rappresenta dunque un doppio valore perché in questo modo riesco a ricordare quello che mi è stato rubato”.

Domenico Verlingieri

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