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“Abbiamo sbagliato in occasione di tutti e tre i gol subiti. Dovevamo fare meglio. Ora è necessario ricompattarci e guardarci in faccia per vedere cosa dobbiamo fare visto che ogni volta che diamo campo all’avversario andiamo in difficoltà”. Il tecnico dell’Ovidiana Sulmona Pietro Cardilli analizza così il pareggio casalingo per 3-3 contro la Val di Sangro. Dopo il gol iniziale di Federico la gara è stata tutt’altro che facile con i biancorossi che nel primo tempo si sono fatti perforare due volte e, dopo aver agguantato il pari con il rigore di Aquino, nella ripresa non è bastato il gran gol di Tosti perché la Val di Sangro ha cercato ed ottenuto il pareggio con una rete negli ultimi minuti. In campo si è vista una squadra che alla minima pressione degli avversari è andata in difficoltà così com’è accaduto a Silvi ed anche nel precedente confronto casalingo vinto contro il Fossacesia. “Non è colpa del portiere – spiega Cardilli – oppure della difesa. Stiamo attraversando un periodo sfortunato e ogni volta che ci tirano in porta ci fanno gol. Contro la Val di Sangro abbiamo creato 6-7 palle gol sia nel primo che nel secondo tempo ma non siamo riusciti a metterla dentro. Speriamo per il futuro con allenamenti migliori di compattarci e mettere a posto le cose. Dobbiamo renderci conto che tecnicamente siamo più forti degli altri ma dobbiamo essere più prepotenti e presuntuosi gestendo meglio le partite senza avere l’assillo di vincere per forza oppure la paura di perdere”. Come sostiene giustamente l’allenatore Cardilli è sbagliato avere l’ansia della vittoria ma ora l’Ovidiana Sulmona deve guardarsi con attenzione alle spalle perché le distanze dalla terza posizione, occupata dal Villa 2015, si sono ridotte da 6 a 4 punti e, nel rispetto degli obiettivi della società, sarà fondamentale ottenere un risultato positivo nella trasferta di domenica prossima ad Ortona. Pietro Cardilli in settimana lavorerà anche dal punto di vista mentale. “Dobbiamo – conclude – rialzare l’asticella della motivazione e riprendere a vincere come abbiamo fatto fino a poco tempo fa”.

Domenico Verlingieri

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