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SULMONA – Grandi e piccoli in campo accomunati dalla passione per il rugby. Il tradizionale appuntamento del “Chi c’è c’è” ha riunito gli amanti della palla ovale in una giornata all’insegna dello sport e del divertimento. “E’ stato bello vedere persone di 60 anni giocare insieme a bambini di 8 anni”. Ha affermato il presidente del Sulmona Rugby 1967 Mauro Ranalli che esprime soddisfazione per la buona riuscita dell’evento che ha permesso a tutti di giocare, sia ai veterani che alle leve del futuro. “Il Chi c’è c’è – prosegue – è un momento d’incontro tra tutte le categorie del Sulmona Rugby ed anche di ragazzi provenienti da altre società come alcuni che nel passato giocavano con noi ma per motivi di studio o di lavoro sono dovuti andare a vivere fuori. Grazie a questa iniziativa che organizziamo a Pasqua e a Natale riusciamo ogni anno ad incontrarci. Per noi il rugby è un momento di unione e di gioia per stare insieme. C’è anche sano agonismo unito allo sfottò tra le squadre per rendere ancor più divertente questo sport che noi pratichiamo tutto l’anno”. Il Sulmona Rugby si rivolge con attenzione alle nuove generazioni puntando alla crescita del settore giovanile. “Dopo un momento di crisi – spiega Ranalli – ci sono stati già da alcuni anni segnali di ripresa. Abbiamo l’under 14 che ha partecipato ad undici concentramenti ed arriverà a farne circa diciotto. Tre ragazzi che sono andati a fare un torneo a Cesena li abbiamo dati in prestito al Pescara. Abbiamo l’under 10 e 12 che svolgono regolarmente le loro attività. Per quanto riguarda queste due categorie, il 14 aprile a Sulmona si svolgerà un concentramento che vedrà in campo circa dieci squadre. Il movimento è in crescita anche per la presenza di ragazze che si stanno facendo conoscere nelle varie selezioni. Notiamo inoltre molto entusiasmo per Alessandro Forcucci, nostra punta di diamante, che dal Sulmona Rugby è riuscito ad arrivare alla nazionale under 20. Siamo fiduciosi e vediamo un futuro con buone prospettive”. La giornata si è conclusa con la consegna delle uova di Pasqua agli atleti più piccoli.
Domenico Verlingieri

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