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SULMONA – Con la legge regionale dell’8 giugno 2015 la Regione Abruzzo aveva inteso disciplinare le aree di collocazione e le distanze di sicurezza nella posa dei metanodotti, al fine di garantire l’incolumità pubblica. Dopo oltre un anno dall’approvazione però la Corte Costituzionale, con una recente sentenza, ha dichiarato illegittima la legge regionale che non poteva essere varata perché “si pone in contrasto con l’espressa riserva allo Stato della determinazione dei criteri generali tecnico-costruttivi in materia di impianti energetici”. I Comitati cittadini per l’ambiente sostengono che si tratta di una decisione discutibile e rivolgono critiche alla giunta D’Alfonso: “Anziché difendere la legge approvata all’unanimità dal consiglio regionale ha fatto marcia indietro approvando una delibera con la quale addirittura condivide la fondatezza delle motivazioni con cui il governo Renzi aveva impugnato la legge”. I Comitati ritengono inoltre che la Regione avrebbe dovuto costituirsi in giudizio dinanzi la Corte Costituzionale. “Un atto gravissimo di arrendevole sudditanza di politici senza spina dorsale – proseguono – perché la Regione aveva pieno titolo e ottime ragioni nel difendere la legge approvata”. Il metanodotto e la centrale valgono più della vita umana? Si chiedono gli ambientalisti che si dichiarano rammaricati perché: “La Regione avrebbe potuto sostenere davanti alla Corte Costituzionale che la tutela della salute è prevalente sulle prerogative dello Stato in materia di energia”. I Comitati cittadini per l’ambiente ricordano che la legge fu approvata dopo l’esplosione del metanodotto Snam a Mutignano di Pineto il 6 marzo 2015: “La bomba di fuoco scaturita dall’esplosione aveva prodotto i suoi effetti distruttivi fino ad un raggio di circa 150 metri, evidenziando l’assoluta inadeguatezza delle norme vigenti a livello nazionale”. Cosa succederebbe se esplodesse il metanodotto che la Snam insiste nel voler installare nel nostro territorio e che ha una portata di gas che è quattro volte rispetto al gasdotto di Mutignano? Si domandano infine i Comitati che, insieme al collettivo AltreMenti, hanno organizzato un’assemblea pubblica per giovedì 1 dicembre alle 17 nella sede della Comunità Montana Peligna a Sulmona per analizzare la problematica con immagini, registrazioni audio e commenti.

Domenico Verlingieri

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