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SULMONA – “Con la riforma costituzionale Regioni e cittadini resteranno imbavagliati perché le decisioni spetterebbero solo allo Stato”. Lo affermano in una nota i Comitati cittadini per l’ambiente che intervengono nella campagna referendaria poiché “la riforma Renzi-Boschi del titolo V della Costituzione – proseguono – ci tocca molto da vicino”. I Comitati sottolineano che mentre ora la Corte costituzionale pone su un piano di assoluta parità Stato e Regioni con l’articolo 117, completamente riscritto nella riforma costituzionale proposta, verrebbe eliminata la legislazione concorrente riportando alla sola competenza statale materie fondamentali per la vita dei cittadini quali ambiente, energia ed infrastrutture. “Sottraendo alle Regioni la potestà legislativa – aggiungono – e togliendo l’intesa Stato-Regione in materia di energia, in assoluto le due misure più efficaci nella nostra lunga lotta contro il devastante progetto della Snam, gli enti istituzionali insieme alle associazioni ambientaliste, ai Comitati e a tutti coloro che si oppongono ad opere impattanti imposte dall’alto e dannose per la salute, non avranno più voce. Si tratta di un metodo davvero subdolo per zittire quanti non vogliono essere costretti a subire, poiché senza più armi per difendersi, l’assalto ai territori da parte delle lobby del gas e del petrolio, delle multinazionali, dell’alta finanza, dei grandi poteri economici. E’ questa una delle insidie più pericolose che è presente nella riforma Renzi-Boschi”. I Comitati cittadini per l’ambiente concludono sostenendo: “Se l’esito referendario sarà a favore della riforma costituzionale questi potentati economici non dovranno più confrontarsi con i cittadini ed il loro rappresentanti e nessuno potrà più ribellarsi perché decide lo Stato!”.

Domenico Verlingieri

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