CASTELVECCHIO SUBEQUO – Una vera e propria odissea che dura da ben trentaquattro anni. E’ quella che sta vivendo Franco Bianchi, padre di una donna di 48 anni di Castelvecchio Subequo che, dall’età di 14 anni, è affetta da sclerosi multipla e ha bisogno di un’assistenza continua. Sin dai primi giorni della malattia, il genitore si è rivolto alla Regione per chiedere il sostegno alle visite specialistiche ma senza ottenere risposte. “Ho scritto la prima volta – ricorda – nell’86 all’allora assessore regionale alla sanità Bernardo Mazzoccaâ€. La donna è vittima di una malattia degenerativa che le impedisce i movimenti e che l’ha portata nel corso degli anni a perdere la vista e la parola. Dalla Asl si è vista più volte negare la possibilità di ricevere l’assistenza gratuita. “Al distretto sanitario di Sulmona – prosegue Franco Bianchi – mi hanno sempre detto che tutte le visite specialistiche sono a nostro carico e vanno pagate. Mia figlia ha la sclerosi multipla dall’83 e non so proprio cosa devo fare. Ormai sono anni che vado in giro per cercare di risolvere il problema. Sono stato a Chieti, L’Aquila e Roma ma non c’è stato nulla da fareâ€. E’ tanta la disperazione da parte del signor Bianchi che lancia un’ulteriore appello: “La sanità deve darci una mano. Sto provvedendo da solo alle cure e ricevo soltanto l’aiuto di una donna che, tramite la Comunità Montana Sirentina, viene a casa ogni mattina. Per il resto nulla. Perché gli assessori Paolucci e Sclocco non mi rispondono? Solo io posso sapere come si soffre con un malato in casa. E’ una questione umanitaria ma nessuno ci aiutaâ€.
Domenico Verlingieri