
Una guida per chi cerca paesaggi da attraversare e comunità da incontrare. Ma soprattutto, una guida per ricostruire. Si chiama “I Cammini della Rinascita. Tesori nascosti nell’Appennino centrale”, ed è molto più di un semplice libro di percorsi: è un invito a ripartire, lentamente, dopo la ferita del sisma del 2016. La pubblicazione – curata da Chiara Giacobelli per Giunti Editore – è stata presentata il 24 luglio a Palazzo Chigi dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè e dal Commissario Straordinario per il sisma 2016 Guido Castelli, alla presenza dei Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il messaggio è chiaro: camminare può essere una forma di cura – dei luoghi, delle economie locali, ma anche dei legami e dell’identità. La guida racconta nove cammini che attraversano l’Appennino ferito ma vivo: sentieri spirituali, storici, naturalistici che abbracciano borghi, parchi, antichi eremi, tradizioni e memorie. Tra questi, la Via di Francesco, il Cammino dei Cappuccini, quello di San Benedetto, il Cammino Naturale dei Parchi, la Via Lauretana, e molti altri. Il turismo lento – ha sottolineato Santanchè – è una chiave strategica per far ripartire questi territori, con interventi che puntano a sicurezza, ospitalità diffusa, accessibilità e sostenibilità. “Questa guida – ha dichiarato – è un invito a riscoprire la bellezza di un’area ricca di cultura, spiritualità e forza. Camminare insieme è anche un modo per ricostruire i legami tra le persone e i territori.” E in questo “camminare insieme”, il Commissario Castelli ha parlato di una “ricostruzione sinodale”, cioè, condivisa: non solo infrastrutture, ma anche coesione sociale e civica. Perché ogni passo sui cammini è anche un passo verso un nuovo modello di sviluppo, dove il residente non è spettatore, ma protagonista dell’accoglienza. Il progetto è sostenuto da un investimento importante: 47 milioni di euro, il più grande mai destinato in Italia ai cammini. Le Marche guidano con 30 milioni, seguite da Abruzzo, Lazio e Umbria con 5,6 milioni ciascuna. L’obiettivo è chiaro: creare una rete stabile di turismo esperienziale, capace di generare reddito, opportunità e un senso rinnovato di appartenenza. Il lancio della guida arriva in un momento simbolico: alle porte dell’Anno Santo 2025, verso gli 800 anni dalla morte di San Francesco (2026) e i 500 anni dell’Ordine dei Cappuccini (2028). A questi eventi si aggiunge la candidatura di Norcia a Capitale Europea della Cultura 2033, altro segnale di un Appennino che non si arrende, ma rilancia. I numeri confermano il trend: nel 2024 sono stati oltre 190.000 i camminatori in Italia, con più di 1,4 milioni di pernottamenti. E cresce anche l’interesse per itinerari spirituali e culturali, come dimostrano progetti come “Cammini Aperti”. In un tempo che corre veloce, l’Italia centrale sceglie di ripartire piano, a piedi, passo dopo passo. Perché – come ricorda la guida – la lentezza può essere la via più sicura verso la rinascita.









