
Da domenica 5 a martedì 7 ottobre 2025, Caramanico Terme diventa capitale della ricerca scientifica con la XXIV Riunione del Gruppo di Studio delle Piastrine, appuntamento nazionale che riunisce i massimi esperti italiani impegnati nello studio clinico e di base di queste cellule fondamentali per la salute umana.
Le piastrine, infatti, svolgono un ruolo essenziale nell’arresto delle emorragie, ma sono anche coinvolte nello sviluppo di malattie trombotiche e in diversi processi tumorali. L’evento, che si terrà presso l’ex convento delle Clarisse, approda per la prima volta in Abruzzo ed è organizzato dalle professoresse Paola Patrignani e Francesca Santilli, docenti dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, insieme ai loro gruppi di ricerca. Un riconoscimento importante per la qualità scientifica e il contributo che l’ateneo abruzzese offre da anni alla ricerca in campo biomedico. La riunione sarà articolata in sette sessioni scientifiche dedicate ai temi più attuali: dalle patologie emorragiche e trombotiche ai nuovi ruoli delle piastrine nello sviluppo del cancro e delle metastasi, fino alle innovazioni terapeutiche nel campo dei farmaci antitrombotici e alle potenzialità delle piastrine come veicoli per la somministrazione di farmaci anti-infiammatori e antitumorali.
“È per noi motivo di grande orgoglio ospitare un appuntamento di tale rilevanza nazionale – ha dichiarato il sindaco di Caramanico Terme, Franco Parone –. La scelta del nostro borgo conferma la vocazione culturale e scientifica del territorio, che accanto al turismo termale e naturalistico punta sempre più sul turismo convegnistico e congressuale”.
Accanto al programma scientifico, l’evento prevede anche un momento culturale: al termine della prima giornata, domenica 5 ottobre, i partecipanti potranno scoprire le peculiarità storiche e naturalistiche di Caramanico Terme grazie a una visita guidata condotta da Paola Di Martino, guida ambientale escursionistica locale.
Un’occasione per unire scienza, cultura e territorio, e valorizzare l’Abruzzo come luogo ideale per la ricerca e la conoscenza.









